UFI, UNA SETTIMANA IN NEROVERDE

Di Matteo Femia

Tutto pronto a Capriva per l’atteso Pn-junior, il camp organizzato dall’Ufi, società iscritta al campionato di Seconda categoria diventata in questi anni un modello sul fronte del settore giovanile, in collaborazione con il Pordenone calcio, società a cui la realtà del presidente Enrico Graziano è da tempo affiliata. Il centro estivo calcistico (ma non solo, viste le diverse iniziative collaterali che comprendono anche i settori della comunicazione sportiva e della corretta nutrizione) partirà il 4 luglio per concludersi il giorno 8. Una settimana intensa, aperta a tutti i bambini dai 6 ai 13 anni (per le ragazze il limite previsto è di 14 anni). L’evento rafforza ulteriormente il legame tra Ufi e Pordenone. “Qui da voi stiamo bene, ci sentiamo come a casa – ha detto in sede di presentazione il responsabile del progetto per il club neroverde Alessandro Zuttionsono ben 45 le società con cui ci relazioniamo e la realtà dell’Ufi è in assoluto tra le migliori. Qui vedo molto altruismo, negli anni avete mantenuto le promesse“. Presenti all’incontro anche i sindaci di Capriva e Farra, Daniele Sergon e Stefano Turchetto, e il vicesindaco di Moraro Maurizio Battistin, in rappresentanza di tre dei quattro Comuni – l’altro è San Lorenzo – nei quali l’Ufi è attivo col suo enorme settore giovanile composto da 219 tesserati, tra cui 30 ragazze della squadra femminile. Tanto entusiasmo è stato manifestato anche dal responsabile tecnico del settore giovanile Ufi Gianluca Mattioli: «La nostra struttura – dice – è composta da persone preparate e qualificate: i nostri tecnici garantiscono una certa crescita ai ragazzi, ed il progetto scuola-calcio ci permette di poter alzare l’asticella. Un grazie enorme va al parco allenatori composto da ben 24 persone“. Sulla stessa linea d’onda il presidente Graziano: “La collaborazione con il Pordenone è ottima: è una società che ci ha capito e aiutato, e i nostri ragazzi sono entusiasti delle esperienze che il club neroverde ha permesso loro di vivere in questi anni di lavoro comune».