Raggiunto telefonicamente l’allenatore del Costa International, Maurizio Sciarrone, abbiamo con lo stesso colloquiato affrontando alcuni temi “scottanti” riguardanti la compagine calcistica, di cui è guida tecnica, e il campionato di seconda categoria girone F.
Mister Sciarrone ci racconti un po’ del progetto Costa International?
“Il nostro progetto – ndr. squadra completamente costituita da stranieri – è stato accolto positivamente dalle istituzioni. Mi aspettavo qualcosa di diverso e migliore da molte società che abbiamo avuto modo di affrontare in campo.Ovviamente, in questo momento, siamo in difficoltà. In primis per l’assenza del presidente, poi per le assenze derivanti dalle squalifiche (nessuno si è minimamente preoccupato di verificare la veridicità di quanto accaduto) e, non da ultimo, l’inizio del Ramadam che andrà ad incidere sul rendimento dei giocatori”.
Ultimamente avete avuto qualche “difficoltà” sul rettangolo di gioco. Ci può raccontare brevemente cosa è successo?
“Parto dall’ultimo episodio che mi è stato riferito in quanto non ero presente. Episodio che non è che l’ultimo di una sequela di eventi che oggi hanno colpito il Costa International ma che, un domani, potrebbe andare a colpire altre società. E se nel nostro campionato non ci sono retrocessioni in altri potrebbero avere un impatto diverso. Domenica abbiamo segnato direttamente da centrocampo alla ripresa del gioco e dopo un gol subito. L’arbitro ha annullato asserendo che non aveva fischiato la ripresa del gioco. Secondo chi era presente, invece, lo aveva fatto. Ma non è questo il punto. Il problema è che non trovo corretto che tutto quello che viene deciso dall’arbitro viene preso per oro colato anche le decisioni più cervellotiche. Per non parlare dello scambio di persona di cui sono stato oggetto. Espulso un dirigente in campo ma squalificato io. Con l’arbitro che confermava tutto. Da notare che ci sono testimonianze e riprese video.
Purtroppo, lo so, siamo la palestra di nuovi arbitri ma bisognerebbe che chi li forma si concentrasse di più sull’educazione perché dall’altra parte possono trovare persone che sono nel calcio dilettantistico da anni e per pura passione. Sarebbe auspicabile meno autoritarismo e più autorevolezza: l’arroganza come arma di difesa non può funzionare né il non ammettere i propri errori”.
Mister, pensate di impugnare i provvedimenti di primo grado della Giustizia sportiva?
“No! Non faremo nessun ricorso anche perché potremmo trovare, comunque, qualcuno che negherebbe l’evidenza. L’esempio della mia squalifica è emblematico. Espulso un altro, squalificato io. Con relativa conferma dell’arbitro. Oppure, come l’ultima volta – ndr. incontro con la Romana Monfalcone – quando, a detta del direttore di gara, non è stato aiutato mentre è vero che, senza il nostro intervento, avrebbe potuto subire conseguenze”.
Un’ultima domanda. La Romana guida a pieno titolo il girone. Da tecnico navigato qual è la sua impressione su questo campionato?
…un campionato senza senso!
Il livello si è ulteriormente abbassato con l’eliminazione della terza categoria. Così non ha ragion d’essere: con una sola promozione, con un play off inutile e per due squadre e zero retrocessioni.
A fine novembre, per molte società, non aveva più alcun senso. Almeno i play off allargati avrebbero mantenuto vivo l’interesse per un tempo maggiore.
Quanto alla Romana, c’è poco fa dire: sono imbattuti e, ormai, hanno stravinto. È solo una questione matematica. Complimenti!