PRO FAGAGNA, CINQUE SCHIAFFI ALLA GEMONESE

di MASSIMO DI CENTA

GEMONESE – PRO FAGAGNA 2 – 5

GOL: st 2’ Craviari (rig.), 4’ Vidotti, 8’ Arcon, 11’ Frinpong, 16’ Craviari, 21’ Craviari (rig.), 49’ Tommaso Domini.

GEMONESE. De Monte, Venturini (41’ st Toffoletto), Perissutti, Ursella Rojc, Garbellotti (1’ st Brichese), Cargnelutti, Buzzi, Vidotti, Zigon, Arcon. A disposizione: Fabris, Gregoric, Braidotti, De Clara, Vicario. Allen. G. Mascia.

PRO FAGAGNA. Zuccolo, Zuliani, Manitta (1’st Tell), Greca (41’st Michelutto), Benedetti, Iuri, Pinzano, Righini (45’ st Giovanotto), Simone Domini, Craviari, Frinpong (26’ st Tommaso Domini). A disposizione: Muni. Lizzi, Brighi, Ostolidi, Dri. Allen. G. Cortiula.

ARBITRO: Trotta di Udine (assistenti: Bignuccolo di Pordenone e Della Gaspera di Gradisca d’Isonzo).

NOTE: ammoniti Perissutti, Zuliani, Tell e Iuri. Angoli 7 a 6 per la Pro Fagagna.

GEMONA DEL FRIULI. È una vittoria pesantissima quella che la Pro Fagagna coglie al “Simonetti”,  perché consente alla formazione di Pino Cortiula di abbandonare l’ultima posizione in classifica approfittando anche della domenica senza vittorie delle squadre che precedevano i rossoneri in graduatoria. Il ko è pesante invece per la Gemonese che dopo la vittoria di sette giorni fa in casa del Brian cercava il successo per fare un ulteriore balzo in avanti. Partita strana quella di Gemona. Un primo tempo senza sussulti, con tanto agonismo e poco fraseggio: si è lottato in ogni zona del campo ma di occasioni nemmeno l’ombra. O meglio, una, quella capitata agli ospiti più o meno a metà frazione, quando Frinpong, approfittando di uno sciagurato retropassaggio di Buzzi, è filato via per oltre trenta metri, facendosi respingere però la conclusione che pareva a botta sicura da una coraggiosa uscita di De Monte. Sempre nel primo tempo, il non sempre preciso Trotta graziava Zuliani per un fallo su Buzzi, esibendogli un giallo parso troppo generoso rispetto all’intervento davvero rude del difensore ospite sul centrocampista dei padroni di casa. Una decisione che i locali a fine gara hanno contestato e qualche ragione ce l’avevano… Chi si aspettava una ripresa soporifera come il primo tempo è rimasto deluso, perché nei secondi 45′ si sono accesi i fuochi d’artificio. Dopo 2’ Frinpong, in area, s’intrufola tra Rojc ed Ursella, con quest’ultimo che commette fallo sull’attaccante della Pro Faggna: rigore giustissimo che Craviari trasforma senza esitazioni. La Gemonese (priva di tanti titolari), anziché accusare il colpo, la ribalta in poco tempo: prima, al 4’, pareggia con Vidotti (tocco sotto misura su splendido assist di Arcon dalla sinistra) e poi va al sorpasso, all’8’, con una grande giocata di Arcon che conquista palla sulla trequarti, va via sull’out di sinistra e poi si accentra, lasciando partire una sventola dal limite che sbatte sulla parte inferiore della traversa e si infila. Una volta sotto la Pro Fagagna ha la stessa reazione che ha avuto la Gemonese e in 10’ va a segno per tre volte: un brillante spunto di Frinpong concluso con un rasoterra velenoso vale il pareggio all’11. Al 16’ è Craviari a siglare il vantaggio, impattando, in tuffo, di testa sul secondo palo, un angolo battuto da destra e sfiorato dal mucchio a centro area. Al 21’ è lo stesso Craviari a siglare il suo terzo gol di giornata: il n. 10 ospite trafigge De Monte dal dischetto, trasformando la massima punizione concessa per un fallo di mano in area di Venturini, ben giudicato da Trotta. Sei reti in venti minuti, insomma, in una girandola di emozioni, corse e rincorse, in una partita diventata ormai pazza per intensità agonistica e qualche strafalcione di troppo. Sul 4 a 2 la Pro Fagagna si è messa ad amministrare il gioco con la Gemonese che non ha mai dato l’impressione di poter riaprire il match. Un istante prima del fischio finale, quinta rete rossonera con Tommaso Domini che sul secondo palo ha messo dentro un azione confezionata sulla corsia di destra. La vittoria della squadra di Cortiula forse è troppo vistosa nel punteggio ma nella sostanza non fa una piega.

Nell’immagine di copertina, il primo rigore trasformato da Craviari