A tener subito banco, in quel del Pino Furlan di San Canzian d’Isonzo (incontro San Canzian Begliano – Triestina Victory), è la questione dell’area tecnica, ovvero della perimetrazione dello spazio dedicato all’allenatore, ai giocatori e allo staff in prossimità della panchina.
Per i non addetti ai lavori ricordiamo che attorno ad ogni panchina il regolamento federale consiglia di tracciare un rettangolo, che disti un metro da ciascun lato delle panchine, e che si protragga verso il terreno di gioco fino ad un un metro dal terreno di gioco stesso.
L’area delimitata da questo rettangolo (l’area tecnica, per l’appunto) è la zona nella quale lo staff tecnico di una squadra può muoversi, ad esempio per avvicinarsi al terreno di gioco in modo da dare istruzioni tattiche ai calciatori.
Nei minuti preiniziali il fischietto gradiscano Thomas Megna, con puntiglio e precisione millimetrica, aveva disposto a terra e in prospicienza alle due panchine – locali e ospiti – una decina di “cinesini” (oggetti semiconici di plastica colorata) onde limitare lo spazio tecnico.
Evidentemente al mister dei padroni di casa, Fabricio Nunez Andrian, tale rettangolo andava stretto e, in corso di gioco, s’è premunito di allargarlo di buoni due metri di lato.
Circostanza che non è sfuggita al direttore di gara che, con occhiata attenta e vigile, si è accorto di un tanto avvertendo il tecnico bisiàco.
Questo, non curante del rimprovero, ha lasciato, però, tutto come aveva modificato ad usum Delphini, cioè secondo quanto gli faceva comodo.
Per Megna la metodica disposizione di quelli spazi non era solo questione di mera formalità regolamentare e, così, dopo l’ennesimo richiamo verbale ha provveduto ad accertarne la sostanza estraendo il cartellino giallo e ammonendo ufficialmente Nunez, che solo in un secondo momento riportava lo spazio conteso alle sue originarie dimensioni.
E, per buona pace del calcio giocato, l’originale disfida si chiudeva lì.