di Pugaccio
Il risultato dà ragione ai monfalconesi (1 a 0, gol su rigore dell’ottimo Sangiovanni) ma il vero vincitore è il fairplay. E, ciò, aldilà di quanto si è visto in campo (partita correttissima con due sole ammonizioni: Battaglini – Ufm e Hoti – Juventina) perché entrambi gli allenatori, Franco Murra (Ufm) e Nicola Sepulcri (Juventina), hanno ben rappresentato questa dimensione valoriale come cardine essenziale del “calcio giocato”. I due mister, infatti, prima di tessere le lodi per la propria compagine hanno esaltato la bravura dell’avversario come dire: “Scendo in campo con e non contro lo stesso” . Un principio, questo, che dovrebbe essere esportato a tutti il livelli agonistici e competitivi: prima educo, sportivamente, la persona, poi costruisco il giocatore nella (e per la) competizione.
Ciò posto.
Quanto alla partita si segnala un incontro vissuto, per la maggior parte del tempo, con il timore, ambivalente, di chi si stava affrontando. Di conseguenza si è visto un gioco poco risolutivo in fase offensiva: caso a parte per l’azione solitaria di Giuseppe Sangiovanni (Ufm) che, dopo avere “seminato il panico” in area avversaria, si procurava il rigore trasformandolo, pure, con un tiro di potenza rispetto al quale Gianluca Gregoris (oggi, a scriverla tutta, poco impegnato) nulla poteva. La Juventina non ha, però, demeritato e si è dimostrata compagine solida in ogni reparto ed in fase di gioco: bene, tra tutti, Edison Hoti e Danjel Cerne. Nell’Ufm, come narrato, risolutivo Giuseppe Sangiovanni, se casomai si dovesse dare, di lui, una conferma, ma ottimamente s’è comportata l’intera squadra e il reparto difensivo (Davide Malaroda, in specie).
Buona la direzione della terna arbitrale guidata da DeStefanis.
Nota di colore: il tifo, variegato e iperbolico, dell’Ufm guidato da “Buro de Aris” e Fabio Venuti (giocatore, a suo tempo, di rango) ha allietato l’intera disputa con cori e canti della tradizione bisiaca e triestina e…fumogeni a fine partita.
Spettacolo nello spettacolo!