Mister Alessandro Radolli, un Fiumicello che vola al comando a punteggio pieno del girone C di Prima categoria: 7 gol fatti, solo 2 subiti, 9 punti su 9. Credo che possa essere contento dei risultati fin qui ottenuti dai suoi giocatori.
“Buonasera Matteo Femia, mah si certamente siamo contenti dell’inizio, ma appunto siamo solo all’inizio. Fa piacere cominciare col piede giusto, sono contento che ci siano le condizioni per andare avanti e proseguire l’annata che era il mio auspicio più grande: cioè di tornare finalmente a divertirsi sui campi da calcio senza troppe preoccupazioni su quello che stiamo vivendo quotidianamente, e questo è già un primo bel risultato. L’altro, invece, quello sportivo: abbiamo iniziato ad allenarci ad inizio agosto, abbiamo aggiunto qualche pedina alla nostra rosa degli ultimi due anni con l’obiettivo di disputare un buon campionato di Prima categoria. E’ anche un po’ difficile dopo un anno abbondante di stop porsi degli obiettivi precisi. Quindi il fatto che siamo partiti con due vittorie nel gironcino di Coppa Regione e che abbiamo fatto tre vittorie su tre nelle prime partite di campionato ci rinfranca, soprattutto l’ultima a Domio.”
Un lavoro il vostro che va avanti da cinque anni: sta pagando anche questo, il fatto che vi conosciate da tanto tempo come staff tecnico e parco giocatori, nonostante ci siano stati degli innesti negli ultimi anni?
Io sono allenatore a Fiumicello da cinque anni e ogni anno abbiamo cercato di migliorare qualcosina: dopo tre anni siam saliti di categoria dalla Seconda alla Prima e adesso vogliamo disputare finalmente un buon campionato di Prima. Tra virgolette è il nostro primo anno in Prima categoria dopo la sospensione di quello precedente. Partiamo dallo staff: in realtà abbiamo cambiato quest’anno il preparatore dei portieri, è venuto Sandro Pinat dalla Pro Cervignano e questo sicuramente è già un ottimo salto di qualità. Mi sto trovando molto bene con Sandro, è un professionista del settore, viene da quattro anni a Cervignano tra Promozione ed Eccellenza. Sono veramente contento di collaborare con lui e col mio secondo allenatore Martellos. Facciamo un lavoro a tre, siamo sempre in 25 sul campo con tre-quattro portieri: si lavora veramente come piace a me.
Mister Radolli, lei è rappresentante della nouvelle-vague degli allenatori. Classe ‘81, rappresenta un po’ la nuova visione del calcio a livello di preparazione e di metodi: cosa vuol dire essere un allenatore che, pur avendo un’esperienza come la sua di diversi anni, è un allenatore ancora giovane?
Ti ringrazio di questa prefazione, ma questo sarà il tempo a dirlo. Ho una visione, ritengo che i miei giocatori siano fortunati: organizzo tutte le sedute basate sull’utilizzo del pallone, fanno praticamente il 5-10 per cento forse della seduta a secco. Questo è quello che avrei sempre voluto fare io da giocatore e adesso finalmente posso metterlo in pratica. Quindi considero il divertimento la prima cosa e quindi strutturare gli allenamenti in questo modo, coi portieri e diversificando veramente molto, e vedo che la proposta di allenamento è un po’ più interessante e quindi credo di aver un maggior risultato dai giocatori e quindi vado avanti su questa strada.
Torniamo all’attualità o meglio all’immediato futuro: domenica c’è il big match contro la Cormonese. Fiumicello primo, Cormonese che insegue al secondo posto a sole due lunghezze. Che squadra è quella grigiorossa e come va affrontata?
La Cormonese l’ho incontrata diverse volte negli ultimi anni perché eravamo anche in Seconda categoria contro e adesso è salita come ripescata. La società è molto strutturata, il presidente Skocaj lo conosco dagli articoli: è molto energico e vulcanico e ogni anno cerca di fare bene. La Cormonese è una squadra molto forte: sulla carta ha, a partire dal mister, che è un neo-mister ma comunque è un giocatore che ha giocato 25 anni tra Promozione ed Eccellenza, ha esperienza navigata e conosco molto bene, sicuramente saprà dare un imprinting alla squadra. Hanno 5-6 giocatori che giocavano in Promozione fino a ieri, quindi sulla carta sono sicuramente una fuoriserie per la categoria: vanno affrontati con la massima attenzione, con l’entusiasmo che ci abbiamo messo fino ad adesso ma assolutamente a viso aperto. Non dobbiamo stare a preoccuparci dopo la terza di campionato: il risultato è importante ma non è fondamentale. Quindi: a viso aperto, divertirsi e cercare di vincere la partita.
Lo abbiamo appena detto e con questo chiudiamo: è solo la terza di campionato però intanto siete lì davanti. L’obiettivo è la promozione, una classifica di valore alto o la salvezza vi basterebbe? Dove vuole arrivare questo Fiumicello?
Come detto, sembrano parole fatte ma in realtà il mio auspicio principale era di tornare a giocare a calcio e ad allenare e farlo con continuità lungo tutto l’anno. Premesso questo: visto che eravamo fermi da un po’, visto che la categoria per noi era una novità, che tante squadre non si conoscono, l’obiettivo è un po’ difficile da definire. Chiaro: l’appetito vien mangiando, quindi se si continuano ad inanellare risultati positivi cercheremo di fare un buon campionato, per lo meno nella sinistra della classifica. Quello che mi rammarica è un po’ la formula di quest’anno dei campionati: con questa storia dell’Eccellenza a 24 squadre con sei retrocessioni, sostanzialmente dalla Promozione in giù non si fanno i playoff. E questo secondo me è un aspetto non bello per tutte le squadre di Seconda, Prima e Promozione perché tolta la prima che vincerà, diventa un po’ un peccato non poter lottare per i primi quattro-cinque posti. Sono un po’ scettico su questa riforma, ma prendiamo atto e andiamo avanti.
Per CalcioFvg Matteo Femia