LINEA VERDE: MORRIS NAGOSTINIS (TOLMEZZO)

di Massimo Di Centa

L’ultima partita di campionato è stata davvero particolare per Morris Nagostinis, classe 2002, attaccante del Tolmezzo: porta la sua firma il gol del momentaneo pareggio della sua squadra contro la capolista UFM ma poi, subito dopo il gol vittoria siglato dal suo compagno Gregorutti, il ragazzo non è riuscito a trattenersi facendosi beccare dal direttore di gara in un fallo di reazione. Aldilà di questo episodio, però, rimane l’ottima prova fornita perché oltre alla rete realizzata ha saputo offrire un contributo importante per il successo della squadra carnica.

Fisico notevole (186 centimetri per 80 chili) in un calcio che spesso richiede questa caratteristica, Morris ha fra le sue doti anche la duttilità, riuscendo a cavarsela sia da prima punta che da esterno alto. Si diceva di un fisico importante che gli è molto utile per la difesa della palla che poi sa rigiocare per l’inserimento dei compagni. Dal punto di vista tecnico è in possesso di un buon dribbling che gli permette, all’occorrenza, anche qualche soluzione individuale. I margini di miglioramento riguardano il gioco aereo, a dispetto della statura, e l’uso del piede sinistro non sempre efficace e sensibile come il destro.

Originario di Villa Santina ha iniziato a giocare a calcio nella squadra del suo paese, prima di approdare all’Ancona, dove si è fermato 4 stagioni, e successivamente a Martignacco, nella formazione Allievi. Infine, l’approdo al Tolmezzo, dove si sta ritagliando spazi importanti.

La passione per il calcio l’ha sempre avuta e la famiglia lo ha assecondato senza problemi, nonostante papà Marco abbia giocato solo a livello amatoriale, preferendo la corsa in montagna, ma si è sempre sacrificato per accompagnarlo anche durante il periodo di militanza nelle squadre udinesi. Mamma Simona va spesso a vederlo mentre un pochino meno appassionata allo sport è la sorelle Eleonora.

Tifoso milanista non particolarmente acceso, ha due idoli: Mbappè (al quale invidia la rapidità e la velocità di esecuzione) e Suarez, per il senso del gol e la cattiveria agonistica.

Nella vita sta completando gli studi in ragioneria (è all’ultimo anno) e non ha ancora deciso cosa farà da grande: o aiuterà il papà nell’azienda di famiglia nel settore degli imballaggi o sfrutterà gli studi per diventare commercialista. Progetti per il calcio? A Tolmezzo dice di star bene ma è chiaro che non rinuncerebbe a cimentarsi in categorie superiori.