LINEA VERDE: DAVIDE TURCHETTI (SEVEGLIANO FAUGLIS)

Il gol decisivo al 95’ a Tolmezzo due domeniche fa, quello nel pareggio nell’ultimo turno contro il Terenziana Staranzano: negli ultimi 180’, insomma, sono i gol di Davide Turchetti a mantenere vive le speranze di corsa al vertice del Sevegliano Fauglis. Sono i primi due realizzati nel corso della stagione, ma non sono solo i gol a far parlare di questo ragazzo del 2002, uno dei fuoriquota più apprezzati del campionato. Ha iniziato a giocare a calcio fin da piccolo, con il Santa Maria, prima di approdare a Sanvitese e Trivignano. Poi gli anni al Cjarlins Muzane, con Allievi e Juniores Nazionali: 4 anni in arancione dove si è allenato anche con la prima squadra. E qui ha conosciuto Max Moras che non è masi stato un suo allenatore perché quando Davide era con gli Allievi Moras allenava la Juniores e successivamente, durante il campionato con la Juniores l’allenatore erapassato alla prima squadra. Eppure quell’incontro è stato utilissimo per il ragazzo che proprio da Moras evidentemente ha capito cosa significhi essere calciatore: la cura dei , dettagli tecnici, l’attenzione all’aspetto tattico e la capacità che il tecnico aveva di far sentire tutti parte di un progetto, dal veterano al giovane che fa i primi allenamenti in prima squadra. Buonissimo il rapporto anche con il suo allenatore attuale, Stefano Caiffa, che punta molto sul ragazzo e lo stimola continuamente.

Dal punto di vista tecnico, Davide ha caratteristiche ben definite: lo spunto in velocità, la capacità di calciare immediatamente, buona propensione a saltare l’uomo, sono doti importanti per chi agisce da punta esterna. Lui era nato mezzala poi evidentemente ha trovato nel ruolo attuale la sua giusta dimensione. Migliorare l’uso del piede sinistro, raffinare il gioco di testa e soprattutto giocare di più per la squadra, evitando eccessi di individualismo che penalizzano i movimenti dei compagni rappresentano, al momento, gli aspetti sui quali deve lavorare.

Uno dei critici più severi Davide ce l’ha in casa: è papà Flavio che lo segue da sempre e ogni tanto esagera magari nei giudizi negativi proprio per stimolarlo a far meglio. Flavio ha un passato da calciatore, un terzino vecchio stampo, con una carriera spesa soprattutto tra Promozione e Prima categoria con la maglia del Santa Maria. Padre e figlio scherzano molto su chi dei due se la cavasse meglio col pallone, ma pare che alla fine anche il genitore abbia ammesso che il figlio è più bravo ma è molto contento di come sta andando l’erede. Bisognerebbe sentire magari anche il parere di mamma Laura, che va sempre a vedere il ragazzo e magari può fare un confronto con quando giocava il marito.

Il calciatore preferito? Davide non ci pensa un attimo: Isco. Del centrocampista del Real Madrid apprezza la tecnica, la capacità di destreggiarsi nello stretto e l’intuito immediato nella lettura del gioco.

Della sua squadra, staccata sette punti dalla vetta, è soddisfatto: pensa che potevano avere qualche punto in più ma il campionato è ancora lungo ed alla fine la spunterà chi avrà il gruppo più unito e sul Sevegliano Fauglis, su questo, ci scommette.

Il suo sogno è quello di diventare un calciatore professionista, anche se non si nasconde che il percorso è durissimo. Intanto è all’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Sanitario “Einaudi” di Palmanova ma il suo futuro deve ancora deciderlo. L’intenzione è quella di iscriversi all’Università in una facoltà che ancora deve scegliere. Se poi riuscirà a fare del calcio la sua professione, beh, allora la laurea può attendere …