Andrea Serra, 20 anni compiuti lo scorso aprile, attaccante del Cervignano, è sicuramente uno dei giovani più interessanti proposti dal calcio regionale. Una passione per il pallone che proprio non riesce a venir meno, nemmeno in questo periodo che il calcio è più parlato che giocato: “Mi mancano gli allenamenti – dice – l’attesa della domenica, quell’adrenalina che scorre subito prima e dopo i novanta minuti”.
Una passione per il calcio nata praticamente da subito, perché Andrea a 4 anni ha iniziato a giocare e non si ricorda l’origine di questo amore per i campi verdi: come spesso capita, probabilmente lo spirito di emulazione verso il papà Daniele (anche lui calciatore) lo ha avvicinato a questo sport ed una buona mano gliel’ha data anche mamma Katia che passava molto tempo a giocare con lui ed era sempre presente alle partitelle di fine stagione, quelle tra genitori e figli, mettendoci un impegno così sentito che in una di queste si slogò anche un ginocchio. Una passione, in casa Serra, che dopo tanti anni accomuna ancora genitori e figlio, visto che Daniele e Katia non si sono persi una partita di Andrea, sia in casa che in trasferta, fin dai tempi dei Pulcini.
Aquileia e Fiumicello sono state le sue primissime squadre, prima di tornare, nella categoria Giovanissimi, a Cervignano, squadra del suo paese. Dai Giovanissimi alla prima squadra è stato il suo percorso, ed ora è un punto di forza della formazione di Gianni Tortolo. A proposito di Tortolo, il ragazzo ha parole di riconoscenza verso il suo attuale allenatore. A tutti quelli che lo hanno allenato, già ai tempi delle giovanili, dice di dover qualcosa, ma a farlo diventare e sentire un giocatore è stato Tortolo, col quale il rapporto inizialmente non è stato semplice: i due evidentemente, dovevano capirsi e la cosa è successa in breve tempo ed infatti la stima reciproca che esiste adesso ne è la prova tangibile.
Andrea (178 centimetri per 75 chili) è una seconda punta di stampo classico: discreta velocità, un tecnica di base di prim’ordine, l’uso di entrambi i piedi e un colpo di testa decisamente buono per stacco e tempismo. A tutto questo sa unire una freddezza sotto porta che in relazione alla giovane età è dote apprezzabilissima per un attaccante. Sa assecondare coi suoi movimenti la manovra della squadra e preferisce giocare con un compagno di reparto che faccia la prima punta di peso in modo da sfruttarne la fisicità. Dove deve assolutamente migliorare è nella costanza: a volte infatti incappa in periodi meno brillanti, ma è chiaro che la continuità si acquisisce anche con l’esperienza e il tempo, dunque, gioca a suo favore.
Il suo riferimento tra i calciatori famosi è Neymar, del quale apprezza in particolare la tecnica, la velocità e la genialità dei colpi e forse in qualche modo si ispira proprio al brasiliano nelle sue giocate.
Per quanto riguarda l’extra calcio, Andrea sta completando il suo percorso di studi e frequenta l’IPSIA, indirizzo meccanico – manutentore.