Andrea Fabbretto, 20 anni il prossimo luglio, è il classico giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Eh sì, perché la più grande dote del fuori quota del Fiume Bannia è la versatilità: è il classico elemento polivalente e in qualunque parte del campo lo metti da lui avrai sempre risposte positive. Sa infatti farsi valere a centro campo e come esterno basso su entrambe le fasce, grazie alla capacità di saper usare indifferentemente il piede destro e quello sinistro. Il fisico (187 centimetri per 72 chilogrammi) inoltre lo aiuta nel gioco aereo, dove riesce ad eccellere anche grazie ad una facilità di stacco non comune in relazione all’altezza. Deve solo migliorare nella scelta di tempo che non sempre appare sincronizzata rispetto al salto.
La sua carriera è tutta racchiusa in due squadre, lo Zoppola e il Fiume Bannia: nello Zoppola ha iniziato dai primi calci ai Giovanissimi, prima di trasferirsi al Fiume Bannia, nella quale ha fatto tutta la trafile saltando la categoria Juniores, perché è andato direttamente dalla formazione Allievi alla prima squadra. Negli Allievi giocava difensore centrale ma l’allora tecnico di quella squadra, Cristian Monaco, ebbe la felice intuizione di spostarlo a centro campo. Un cambiamento di ruolo che Andrea ricorda con molta gratitudine, la stessa che nutre verso Claudio Colletto. L’approdo in prima squadra fu abbastanza rapido nella stagione in cui il Fiume Bannia conquistò la promozione in Eccellenza sotto la guida di Claudio Colletto. Colletto era il terzo tecnico che la società, quell’anno, chiamò sulla propria panchina e la scelta evidentemente si rivelò vincente. Un anno indimenticabile, in cui Andrea ebbe modo di apprezzare le doti del mister, ricordato con affetto: l’umanità, il modo di trattare con i giocatori e la grande preparazione dal punto di vista tattico servirono al ragazzo per la definitiva maturazione. E così l’attuale allenatore del Fiume Bannia, Roberto Bortolussi, si è ritrovato un giovane già sufficientemente maturo da schierare come fuori quota.
Anche Andrea, come tutti quelli che interpretano il calcio con passione ed impegno, si sente molto penalizzato dallo stop imposto al calcio dilettantistico: ha continuato ad allenarsi da solo, con gli esercizi personalizzati che gli ha approntato il preparatore atletico. Confessa che gli sembra strano, nella stessa stagione, fare per ben due volte una specie di preparazione estiva e non si nasconde il fatto che quando si ricomincerà a giocare regolarmente a livello fisico qualcosa bisognerà pagare in termini di condizione.
Interista fin da bambino, non ha modelli particolare da seguire ma ammira molto Nicolò Barella per la grinta, il dinamismo e la continua capacità di migliorarsi del centrocampista sardo. Una passione per il nerazzurro ereditata da papà Roberto che lo ha sempre seguito nel suo percorso calcistico fin dai Pulcini. Il padre non si è persa una partita del figlio e spesso anche mamma Monica va a vederlo, confermando il fatto che lo sport in casa Fabbretto è molto seguito e praticato: anche Matteo, il fratello di Andrea ha giocato a calcio e a basket, mentre la sorella Elena ha scelto la ginnastica artistica.
Per quanto riguarda gli studi, siamo al primo anno di Scienze e Tecnologie multimediali presso l’Università di Udine, una facoltà che gli permette di assecondare la grande passione per i video editing e la grafica per computer.