di PaCo
Le nomination del mese di aprile hanno portato a creare una squadra ideale solida, fatta di giocatori che sul campo mettono determinazione e fantasia. Ma anche atleti affidabili che fanno della passione il leit motiv della loro vita sportiva. A partire dal portiere Francesco Dibenedetto che, inseritosi nel gruppo solo a febbraio, si è subito rivelato un punto di forza per gli am. Gruaro. Trasferitosi da Barletta, appena iniziato ad allenarsi con la squadra friulana, ha dovuto fermarsi per più di un mese per un infortunio che ha rinviato il suo debutto alla seconda fase del campionato. Ma la sua agilità e abilità tra i pali, il coraggio nelle uscite basse e una buona capacità di giocare con i piedi, lo hanno subito messo in mostra come uno dei migliori portieri del mese.
Sulla linea difensiva ci sono tre giocatori che, oltre a saper interpretare bene il proprio ruolo, osano anche proporsi spesso in attacco. Esempio ne è Michele Virgolini (Lokomotiv) che nasce come terzino sinistro ma all’occorrenza sa prestarsi anche come centrale. Unico punto debole i suoi molti infortuni che ne hanno rallentato la crescita di condizione. Ma quando è in forma è veloce, dinamico e grazie a una buona tecnica individuale e ottime letture di gioco, risulta una pedina importante di un gruppo per il quale è sempre pronto a sacrificarsi in qualsiasi circostanza. Altro giocatore da tenere d’occhio è Manuel Scaramuzza (Leon Bianco), difensore elegante e corretto che, grazie alla sua esperienza, gioca spesso d’anticipo dando sicurezza a una difesa di cui è uno dei baluardi. Pedina fondamentale per difendere i suoi colori è Tomasino Thomas Mattia (Colugna): da anni alla corte dei reds, è un atleta la cui forza è data da una grande continuità di prestazioni. Un difensore tenace, arguto che gioca prevalentemente d’anticipo. In questa stagione ha collezionato 16 presenze e un gol: un vero faro per la difesa degli udinesi.
Nella zona nevralgica del campo ci sono parecchi elementi interessanti a partire da un ragazzo dai piedi buoni e dal dribbling strepitoso. Parliamo di Roberto Magrino (am. Cisterna) che, pur ricoprendo più ruoli, riesce sempre a giocare a buon livello. Sempre corretto e generoso è uno dei giocatori più stimati, dentro e fuori dal campo. Diventato da poco papà per la seconda volta (auguri), Roberto è considerato il presente e il futuro del Cisterna. In questa formazione ideale c’è anche Alessio Pitta (Nojar Zellina), centrocampista di gran intelligenza tattica che riesce a svolgere bene sia la fase difensiva che quella offensiva. Mai una parola fuori posto con arbitri e avversari , sempre pronto a spronare i compagni, Alessio è anche l’uomo che sa leggere la partita e far ripartire le azioni nel momento giusto. Sulla linea di centrocampo troviamo anche un classe 1999, Christian Cappelletto, che in due stagioni ha raccolto 22 presenze e 5 reti con la maglia dell’ARS Galli. Un contributo prezioso il suo, fatto di freschezza atletica, buona gamba ed eccellenti doti tecniche. Stesse caratteristiche per Lorenc Merzhani (Highlander), giocatore di buona tecnica e affidabilità, alla terza stagione con il team di Basiliano che, in più di un occasione, si è tolto lo sfizio del gol.
In attacco schieriamo tre giocatori molto duttili, capaci di andare a rete ma anche di fare gioco per la squadra. Uno di questi è Antonio Conte (Merce Rara) le cui ottime peculiarità tecniche e tattiche gli consentono di giocare indifferentemente come seconda punta o come centrocampista. Di lui dicono che abbia molti margini di crescita e se credesse di più in se stesso diventerebbe ancora più forte. A fargli compagnia nella fase offensiva Cominotto Federico (Redskins), attaccante di qualità con buon senso della posizione. Unitosi quest’anno nella formazione di Martignacco, si è integrato perfettamente con la squadra, mettendosi sempre a disposizione e dando una mano a tutti. Chiude il tridente Davide Pilon (Chiasiellis), così descritto dal suo mister: “tecnicamente fortissimo e veloce sul breve, predilige fare la seconda punta giocando largo per poi puntare centralmente. Con palla al piede, quando sta bene, è impossibile fermarlo con le “buone”. Forse anche perché è difficile che si spossessi del pallone e quindi le “attenzioni” dei difensori sono più frequenti. I suoi compagni di squadra ormai sanno che quando arriva la palla “al Pilu” difficilmente ritorna ma lo perdonano per la sua capacità di andare a rete. Sempre umile, educato con arbitri e avversari, è benvoluto da tutti. Uno dei suoi punti deboli è il freddo. Questo è il suo periodo migliore, quando sale la temperatura il Pilu si esalta”.