di PaCo
Jalmicco, una piccola frazione di Palmanova ma una grande realtà amatoriale. I bianco azzurri, grazie a una rosa importante, stanno costruendo un campionato da protagonisti, dimostrando nella prima fase di avere, soprattutto in attacco, quelle potenzialità che potrebbero portarli molto alto. La squadra, con solo 4 reti al passivo, ha realizzato 55 reti in 11 partite, lasciando per strada solo un punticino agli avversari. Una forza esplosiva che arriva soprattutto da un reparto offensivo composto da Luca Vincenzino (18 reti in stagione), Denis Godeas (17) e Mattia Paolucci (15), giocatori dal passato importante, capaci di trovare gli acuti giusti in un gioco d’ orchestra che fino ad oggi non ha mai steccato. Uno dei direttori di questo sodalizio è Stefano Birri. Un uomo di esperienza che nella sua vita sportiva ha ricoperto molti ruoli. Prima come giocatore tra i dilettanti (Trivignano, Corno e Torviscosa), poi difendendo i colori di qualche squadra amatoriale e, infine, come dirigente nel direttivo dell’US Trivignano. Dal 2014 è entrato negli Amatori Jalmicco Calcio cercando di portare le sue competenze e le sue motivazioni. Attualmente svolge la funzione di responsabile della squadra, assieme a Mario Marangoni e Salvatore Gorza, occupandosi anche della segreteria e contabilità della Associazione. Stefano, quando giocava, ha sempre apprezzato il lavoro di chi ti faceva trovare il campo pronto, le magliette pulite e i palloni gonfi. Forse, quando ha appeso le scarpette al chiodo, si è quasi sentito in dovere di ricambiare tutto questo mettendosi al servizio degli amici di Jalmicco che in lui hanno trovato una persona con un marcato senso di responsabilità, bravo a prendersi un impegno e seguirlo con passione e determinazione fino alla fine. Ecco cosa ci racconta della sua attuale esperienza.
Lo Jalmicco è da molto tempo sulla scena amatoriale. Com’è stata l’evoluzione di questa squadra negli anni?
“Gli Amatori Jalmicco Calcio sono stati fondati nel 2005 e in soli due anni siamo passati dalla terza alla prima categoria. Per diverse stagioni abbiamo mantenuto il livello approdando per la prima volta in Eccellenza nel 2010. Dopo un paio di anni difficili la Società ha saputo ritrovarsi e tornare nella massima categoria della Lcfc nel 2015 rimanendoci fino alla forzata interruzione del 2020 a causa del Covid”.
Avete una rosa eccezionale con tre attaccanti strepitosi. Come siete riusciti a organizzare una formazione così dotata?
“La rosa attuale è esclusivamente determinata dalle amicizie. Come società non siamo mai andati a cercare i giocatori bravi per rinforzare la rosa. Semplicemente attraverso il passaparola: un tesserato ha chiamato un amico, assieme all’amico ne è arrivato un altro e così pian piano siamo arrivati al gruppo attuale. L’esempio più eclatante riguarda il bomber Denis Godeas. Lui ha scelto di indossare i nostri colori grazie alla lunga amicizia con il mister Stefano Paviotti“.
Tecnicamente, oltre ai due attaccanti, quali sono i giocatori su cui puntate?
“Devo ammettere che sono tanti i ragazzi di qualità attualmente in rosa. In tutti i reparti c’è un bel mix fra gioventù, qualità ed esperienza. Non è corretto fare dei nomi perchè tutti hanno dei pregi per i quali meriterebbero essere citati. Però, per non essere troppo buono con loro, devo ammettere che talvolta qualcuno fa notare qualche assenza di troppo agli allenamenti. Confidiamo nella bella stagione in arrivo…”
Dopo due anni di pandemia è stata complicato ricostruire il gruppo?
“Ripartire dopo due anni di inattività non è stato per niente facile. Per fortuna siamo riusciti a tenere unito il gruppo tramite i contatti social nel periodo più duro e, appena possibile, ci siamo ritrovati al campo. Prima di tutto abbiamo dato la priorità alla salute dei ragazzi e alla tutela del loro lavoro o studio. Quest’anno, ad esempio, abbiamo sospeso completamente gli allenamenti da metà dicembre a fine gennaio. Probabilmente avremo perso qualcosa riguardo alla condizione atletica ma siamo contenti di aver superato indenni quel periodo complicato. La pandemia ha lasciato degli strascichi anche tra i nostri tifosi. Obbligo di green pass e restrizioni al chiosco hanno allontanato alcuni amici dagli spalti del “Bruseschi”. Speriamo di ritrovarli presto perchè trascorrere il terzo tempo in compagnia è senza dubbio l’aspetto più bello e divertente”.
Quali sono i valori che apprezzate di più nel calcio amatoriale?
“Per noi i valori dello sport amatoriale sono gli stessi di tutte le altre persone che decidono di alzarsi dal divano dopo una dura giornata di lavoro per indossare una tuta e una cuffia ed iniziare a correre nelle fredde serate invernali. Il calcio degli Amatori non è solo un gioco ma anche coraggio, tenacia, senso dell’ appartenenza, rispetto dell’avversario, spirito di sacrificio. Sono tutti aspetti che noi cerchiamo nei ragazzi che vengono a Jalmicco”.
Fra poco inizierà la seconda fase. Con quale aspettative?
“Siamo tutti molto ansiosi e curiosi di confrontarci con le migliori squadre del campionato Lcfc. La scelta dell’anno zero è stata sicuramente oculata e necessaria. Tuttavia l’incrocio fra squadre di diversa caratura tecnica ha creato delle situazioni di disagio sia per chi vinceva che per chi perdeva. Ho apprezzato molto la sportività delle squadre affrontate in questa prima parte di stagione per come hanno accettato certi risultati anomali. Ora di sicuro affronteremo squadre attrezzate ed esperte, abituate a giocare ad alti livelli. L’obiettivo è sicuramente quello di tornare dove eravamo nel 2020… Non vediamo l’ora di vedere il calendario che Carla Pascutti saprà redigere con la sua solita maestria”.