di Paco.
Roberto Patriarca è un fedelissimo della Lega Calcio Friuli Collinare. Fin dalla sua costituzione, prima come giocatore e poi come dirigente, con la sua squadra, ha contribuito a far crescere il movimento, a condividerne progetti e ideali. Dopo aver giocato nel settore giovanile del San Daniele è passato sulla sponda amatoriale dove, con gli amatori del suo paese si è creato un percorso sportivo lungo quasi 40 anni che lo ha portato, col passare del tempo, oltre a raggiungere parecchi traguardi, a diventare il deus ex machina dell’attuale VG San Daniele. Nonostante senta il peso di una mancanza cronica di dirigenti, Roberto non si da per vinto e con grande forza d’animo continua a organizzare e allenare una squadra che sente come una sua creatura e alla quale cerca di trasmettere il suo entusiasmo.
Roberto, solitamente lottate per vincere il titolo ma quest’anno non siete riusciti a esprimervi al meglio. Cosa vi è mancato nella prima fase della stagione?
“La sosta causata dalla pandemia è stata per noi fatale. Non ci siamo allenati e in più nel girone abbiamo affrontato squadre di buon livello e più preparate atleticamente”.
Roberto, tu se da oltre 35 anni nel calcio alternativo. Chi è quella persona, giocatore o dirigente che ha lasciato tracce indelebili nella tua formazione amatoriale?
“Posso dire che, essendo nel mondo amatoriale da quasi 40 anni, ho fatto esperienza da solo e non ho, a livello dirigenziale, un modello a cui ispirarmi. Per quanto riguarda i giocatori, quello che mi ha colpito di più per la sua determinazione è stato Mauro Lovisa (attuale presidente del Pordenone Calcio), uno a cui non piace perdere neppure a pari o dispari.”
Quest’anno il campionato Geretti (over 38) non ha avuto un andamento regolare causa molti rinvii legati a contagi etc. Credi che i valori in campo ne abbiano risentito?
“Mi aspettavo una ripartenza post Covid diversa. Pensavo di ritrovare giocatori vogliosi di ricominciare ed invece è successo l’esatto opposto. Ad ogni partita siamo in pochi e vedo che molte altre squadre devono rinviare continuamente le partite per lo stesso motivo. Per esempio a causa dei rinvii, tra poco mi ritroverò a giocare 4 partite in 10 giorni. Così non può funzionare…”
Avete una rosa ricca di nomi importanti. Quali sono i giocatori di cui il San Daniele non può fare a meno?
“Beh diciamo che non ci sono giocatori in particolare, ci sono i nomi storici, cioè quelli che sono con noi da più tempo, ma preferisco non menzionarli per non fare torto agli altri.”
Per un dirigente come te, in questi due anni di pandemia, quali sono state le maggiori criticità per tenere unito il gruppo?
“La nostra squadra è formata da giocatori che abitano anche abbastanza distanti da San Daniele per cui non ci siamo visti molto. I nostri contatti sono stati praticamente solo via whatsapp e telefono per cui è stato difficile mantenere un legame solido.”
Dimmi un punto di forza e l’anello debole del VG San Daniele.
“Il nostro punto di forza è la qualità del gruppo e lo spirito vincente. L’anello debole, invece, è la poca partecipazione e l’età che purtroppo avanza, specialmente per lo zoccolo duro della squadra.”
Siamo quasi a fine stagione. Quali sono gli obiettivi immediati e quelli più a lungo termine?
“L’obiettivo immediato è quello di vincere il girone Paradiso per poter partecipare alla Super Coppa. Per il futuro quello di ritornare nel girone Inferno e di ringiovanire la squadra con giocatori motivati e vogliosi di far parte di questo gruppo storico.”