LCFC: Polo Friz, la forza delle idee

di Paolo Comini

M’illumino d’immenso potrebbe essere la poesia che rappresenta Igor Polo Friz considerato che il sole che lo bacia (inteso come sport) lo rende partecipe di un mondo che lui ama e vuole scoprire nelle sue più recondite dimensioni. Possiamo definirlo un artigiano di qualità sia nel suo campo lavorativo che in ambito sportivo. In quest’ultimo, grazie alla sua immensa passione per il calcio, si è buttato a capofitto trovando collocazione prima sui campi amatoriali di Pordenone come giocatore (poco) e allenatore e poi in veste dirigenziale. Collaborato per molti anni con gli Amici del Calcio da qualche anno è entrato a far parte dell’organizzazione della Lcfc dove gestisce il campionato Pn e, assieme a Valerio Roberto, coordina l’attività. Igor è una persona dagli ideali chiari, focalizzati sugli obiettivi da perseguire. Fini che vuole ottenere con la forza delle idee anche se, in taluni casi, il suo entusiasmo verbale ha le sembianze di una imposizione. Questo modo di fare, anche se i consigli sono ottimi, inizialmente è accolto con diffidenza dagli interlocutori perché ritenuto inopportuno. Con il tempo ha capito che bisogna far conoscere le proprie idee con più tatto e che imporre non porta mai i risultati voluti, mettendo al servizio il suo grande entusiasmo e la sua propositività con interventi, quasi mai banali, che costringono a delle riflessioni. Ragionamenti che hanno portato anche a modifiche della normativa della Lega Calcio Friuli Collinare. Lo abbiamo intervistato.

Igor, da qualche anno collaboravi nella gestione dello storico torneo Amici del calcio di PN. Com’è avvenuto il passaggio in Lega calcio Friuli Collinare e perché i motivi di questa scelta?
Dopo 30 anni lo storico presidente degli amici del calcio, Giaccomo Tonus, ha deciso che era giunta l’ora di chiudere la sua avventura con i campionati amatoriali e godersi la meritata pensione. A Giaccomo devo tanto perchè è colui che con passione e pazienza mi ha avvicinato al mondo organizzativo dei campionati. Dopo la sua decisione, insieme a Luca Canciani, Remo Chiaradia e Denis Facchin, abbiamo contattato i principali campionati amatoriali della regione. Lo ammetto, la LCFC l’avevamo sentita per sfizio, ma l’idea che avevamo era che con questo sodalizio saremmo dovuti andare a giocare “dilà de l’aghe” e quindi eravamo molto scettici. Una volta conclusa la riunione con i dirigenti LCFC, non avevamo dubbi. Era la scelta giusta!

Come hanno reagito le squadre amatoriali di Pn al passaggio alla LCFC e a un diverso Ente di Promozione sportiva, strutture che hanno una maggior organizzazione ma anche una filosofia da seguire?
Direi bene, la struttura informatica poi è qualcosa di molto avanzato e soprattutto è in continua evoluzione proprio grazie alle idee delle squadre. La trasparenza, la possibilità di conoscere qualsiasi informazione e soprattutto la capacità di non snaturare le peculiarità dei singoli campionati sono fattori non poco indifferenti: Poi si sa, potrei essere di parte, ma la realtà è che la struttura mi ha conquistato subito, al punto di volerne far parte attivamente”.

Come sei stato accolto dai dirigenti della Lcfc?
Beh, non posso che dire positivamente, soprattutto considerato il mio modo di fare e pensare che spesso e volentieri può risultare fastidioso, ma d’altronde a me piace proporre, cambiare, inventare.. mi hanno sempre detto che sono un vulcano (probabilmente è un modo simpatico per dire “rompipalle”..ride..) ed è vero, mi piace spaziare, proporre modifiche, innovazioni ma anche sistemare alcune cose rimaste nel corso degli anni e ora probabilmente non più attuali.”

Quali sono le norme che le squadre dell’area Pn inizialmente hanno faticato a digerire?
Inizialmente la scelta dei 2 punti è quella che ha fatto storcere di più il naso. Io stesso inizialmente non capivo quale fosse la differenza, poi ho avuto la possibilità di provarli sul campo e mi sono reso conto che si tratta di un principio valido e sia chiaro, io sarò sempre per lo “spettacolo”, per divertirsi giocando.. ma i 3 punti non rientrano, nel nostro caso, in questi requisiti. Anzi, posso dire che è stato più avvincente il campionato con i 2 punti che quello con i 3.”

Quale ritieni sia il tuo compito più difficile nella gestione delle associazioni?
Tutto è difficile ma allo stesso tempo facile se riesci ad organizzarti bene e soprattutto ad ottenere la fiducia delle squadre della tua manifestazione. Certo, ti chiamano in tutti gli orari, con domande improbabili, ma per me è questo il bello: il rapporto diretto con i dirigenti nel momento in cui gli si presenta il problema. Ho la fortuna, da lavoratore autonomo, di poter rispondere quasi sempre al telefono e quindi parto avvantaggiato. Poi, con i miei dirigenti, credo di aver instaurato un rapporto che va oltre a quello responsabile-squadra e questo rende ancora tutto più bello.

Ritieni che nella tua provincia ci sia un margine di crescita che possa far decollare il campionato?
Sicuramente il calcio post covid è cambiato e continuerà a cambiare. Ritengo però che Pordenone abbia enormi possibilità, i dirigenti hanno voglia, i giocatori, alla fine riescono sempre a essere coinvolti dall’entusiasmo della dirigenza. Confido di riuscire a costruire un campionato che possa durare nel tempo ed espandersi sempre di più, magari coinvolgendo anche più realtà dal vicino veneto.

Nella redazione della nuova normativa della Lcfc sei stato uno dei principali attori. Come avete identificato le criticità in un testo che ora pare diventato vicino alle realtà amatoriali?
Vivendo il campo, pensando all’innovazione e non avendo paura di applicarla seguendo i principi della LCFC. Posso dire che è stato un grosso lavoro, ma a mio parere abbiamo scritto pagine importanti per il calcio amatoriale, non tanto per la parte tecnica ma per il modo di viverlo .Attenzione, il lavoro è tutt’altro che finito. Bisogna sempre cambiare, adattarsi ai tempi e perché no, essere una sorta di precursori”.

Per chiudere, come responsabile del campionato Pn che obiettivi ti poni?
Ripartire da dove eravamo rimasti prima della pandemia, invogliare sempre più squadre a partecipare al nostro campionato. Insomma, obiettivi direi più che raggiungibili.