di PaCo
Devid Meotto è la vera anima delle due squadre amatoriali di Lignano c5 targate LCFC. Per capire la sua importanza nel sodalizio basta leggere un post pubblicato da Lodovico Cudizio, portiere e uomo social dell’associazione: “Indubbiamente l’uomo che manda avanti il tutto è Devid (senza nulla togliere a tutti quei ragazzi che sono in squadra dal principio). Sin dall’inizio si è fatto in quattro seguendo praticamente ogni aspetto dell’associazione, dalla burocrazia alla gestione dello spogliatoio e tutto ciò che ne consegue. Senza di lui credo che non saremmo arrivati alla stabilità che ora ci permette di guardare ai progetti futuri con relativa tranquillità. Merita quindi il giusto ringraziamento da parte di tutta la società”. Devid gestisce l’attività di famiglia, un noleggio di pedalò e canoe a Lignano Sabbiadoro e la spiaggia è il suo mondo. Qui ha imparato a stare con la gente, a capire come gestire anche situazioni complicate anche grazie alla sua disponibilità e al suo modo di comunicare. La sua attività lo assorbe moltissimo ma, nei periodi meno caldi, oltre a dedicarsi alla famiglia e soprattutto al figlio Mathias, è lo sport che lo attrae: il calcio a 5 appunto. Lo abbiamo intervistato:
Devid raccontaci le tue esperienze calcistiche
“Ho iniziato nel calcio a 11 con Paludese, Pertegada, Latisana, fino agli juniores a Lignano nel 1999. Grazie al Torsa c5, squadra dove sono rimasto molti anni, scopro il calcio a 5. Altre esperienze con Lignano Beach (2007-2008) e Pertegada c5 (2010-2016) per poi approdare nel 2017 al Lignano Futsal (A.S.D. Parrucchieri Rossi Futsal) del presidente Matteo Rossi“.
Come mai avete scelto di partecipare ai campionati della Lcfc?
“La nostra è una realtà ancora relativamente giovane, nata nel 2017 quasi per scherzo tra un gruppetto di amici. Conoscevamo già bene la LCFC, dato che negli anni precedenti abbiamo militato in altre formazioni della bassa friulana. La partecipazione ai campionati della LCFC é la scelta migliore per noi come associazione, il posto giusto per consolidare le radici e mettere le basi per i progetti futuri”.
Avete iscritto due squadre, una nel Friuli Collinare, l’altra negli over 40. Quali sono le aspettative nei due campionati?
“Non ci siamo posti particolari obiettivi. Nel Friuli Collinare abbiamo ragazzi letteralmente alle prime armi col calcio a 5, ma che compensano le lacune con entusiasmo,voglia di imparare e migliorarsi. Il progetto iniziale non prevede sogni di gloria ma vuole essere costruito, passo dopo passo, per vedere un Lignano Futsal migliore. Per quanto concerne gli over 40 posso dire che sono una bellissima sorpresa! Sin dalle prime apparizioni hanno subito dimostrato di essere una squadra compatta e consapevole dei propri mezzi. Tutti ragazzi in la con l’età ma con la passione di un gruppo di ventenni. Credo ci daranno molte soddisfazioni”.
Avete delle rose molto ampie. Come fate a gestirle?
“È vero, abbiamo un gran numero di tesserati con noi ma la realtà è che nessuno gioca da professionista. Abbiamo dovuto tener conto, come in ogni squadra amatoriale, anche della vita extra calcistica di ognuno che, tra orari di lavoro, studio e impegni vari,non possono sempre essere presenti. Anche la situazione infortuni o Covid ha inciso.
Ciò porta inevitabilmente a dover comunque fare una conta delle presenze sia in allenamento che in partita. Ben venga quindi una rosa ampia. Nonostante queste rose larghe, aggiungo che molte volte gli Over devono sdoppiarsi e giocare partite del Collinare c5 perché i giovani sono a spasso”.
Siete tutti giocatori di Lignano?
“La maggioranza dei nostri iscritti vive a Lignano ma abbiamo anche persone che, per puro legame di amicizia, arrivano a farsi mezz’ora di auto per venire ad allenarsi con noi”.
C’è un giocatore di una squadra avversaria che ti piacerebbe vestisse la vostra maglia?
“Di giocatori forti ne abbiamo affrontati parecchi e ammetto che alcuni di loro con la nostra divisa starebbero molto bene. Ma noi ci teniamo i nostri giocatori così le sfide più emozionanti da affrontare sono quelle contro le squadre in cui militano”.
Dicono che siete una squadra che gioca senza esasperazioni.
“Non è mai semplice accettare una dura sconfitta, un errore arbitrale o un errore apparentemente banale di un compagno di squadra: non lo è per un over 40 con esperienza ventennale nel mondo del calcio, figuriamoci per un ventenne. Ma la nostra filosofia prevede che al triplice fischio dell’arbitro, tutto debba sempre riassumersi in due parole: rispetto e calma. Per l’avversario, per il direttore di gara, per i nostri stessi compagni. Che si vinca o si perda. Che si abbia subito un torto arbitrale o meno. Che un nostro compagno abbia sbagliato un gol a porta vuota. Ci si congratula con gli avversari, con l’arbitro e si consolano i compagni. Comunque post partita…vinto o perso…sempre birre al seguito!”
Quali ritieni siano i punti forti e deboli della tua squadra?
“Il nostro punto forte, la base su cui puntare per il futuro, è l’entusiasmo che ci lega. C’è sempre, anche quando siamo in pochi. Non si molla! Avere un gruppo unito è essenziale.
Di contro posso dire che effettivamente ancora ci manca quella figura di riferimento nell’area tecnica: l’allenatore vero e proprio. Finora ci siamo sempre affidati ai consigli dei giocatori con più esperienza e all’autogestione negli allenamenti. Allenatore cercasi!”