di PaCo
I due punti a vittoria sono nati con il calcio. Poi, circa 25 anni or sono, il calcio professionistico adottò i 3 punti per vittoria. Perché fu cambiata questa regola? Perché si valutò che aumentando il valore della vittoria si sarebbe creato maggior spettacolo, spingendo le squadre verso un calcio più offensivo e aggressivo. Le squadre in tal modo avrebbero puntato al massimo risultato e non a pareggi di comodo.
Ma l’obiettivo dello spettacolarizzazione non appartiene decisamente al calcio amatoriale, fondato su altri riferimenti.
Questa intervista di fantasia cerca di far capire meglio i diversi punti di vista.
3 punti: Perché siete cosi fermi sulle vostre posizioni e non volete seguire il nostro esempio?
2 punti: Perché i vostri obiettivi sono diversi dai nostri. Avete introdotto questa regola per migliorare lo spettacolo e per far questo spingete le squadre a ottenere con più determinazione il massimo risultato.
3 punti: Questo non dovrebbe essere anche un vostro obiettivo?
2 punti: No per nulla. Noi puntiamo al divertimento, all’aggregazione, allo stemperamento delle tensioni, seppur riconoscendo il valore dell’agonismo.
3 punti: Insomma volete a tutti i costi differenziarvi.
2 punti: Certo. Puntiamo a una proposta sportiva alternativa. Devo anche dire che essere diversi non dev’essere così sbagliato se in tanti ci seguono…
3 punti: Ma spingendo le squadre a puntare con determinazione alla vittoria ci sarebbe più spettacolo.
2 punti: Certo ed è proprio questo il motivo che tale regola non si adatta al nostro mondo. Non abbiamo interesse ad aumentare il numero di spettatori, ma ad aumentare il numero solo di chi fa sport. Le nostre scelte non sono dettate da ragioni economiche, come i diritti sportivi o gli incassi. E poi lo spettacolo c’è anche da noi, ma è diverso. Lo sono i terzi tempi, l’aggregazione e qualsiasi gesto di fair play.
3 punti: Ma allora voi non giocate per vincere?
2 punti: Siamo convinti che anche in ambito amatoriale tutti giocano per vincere. Ma vogliamo nel contempo sensibilizzare chi gioca sull’importanza dei valori a cui accennavo prima. Inoltre crediamo che la spettacolarizzazione porti a un aumento dell’esasperazione e sappiamo che l’esasperazione spinge alcune squadre a far giocare solo i migliori. Nel calcio amatoriale invece devono giocare tutti e non ha senso che ci sia qualcuno che stia in panchina per tutta la partita per far giocare uno più bravo di lui. La squadra più meritevole per noi è quella che fa giocare tutti i suoi giocatori senza lasciarli in panchina per 80 minuti.
3 punti: Ma non credete che calcolare le classifiche con due o tre punti sia solo una questione di forma e non di principio?
2 punti: Abbiamo ragionato a lungo sui 3 punti e ci siamo convinti ancor di più sulla bontà della nostra scelta. C’è infatti un altro aspetto importante da evidenziare. La Coppa Amatori è il primo criterio per determinare la miglior classificata tra squadre finite a pari punti. Se a decidere sarà quindi la classifica della Coppa Amatori allora incideranno anche altri valori come la correttezza, il fair play, la partecipazione.