di PaCo
C’è una realtà a Fiume Veneto che fa emozionare per la sua intensa partecipazione di persone che entrano in un gruppo dove si cerca l’aggregazione e il divertimento. Chi va a giocare li sa che difficilmente potrà lottare per traguardi importanti ma è consapevole di non essere trattato come un semplice numero ma come una persona valutata principalmente per l’impegno e la passione. E’ Via Verdi ( il nome deriva dalla via dove è ubicato il campo), equipe capitanata e sospinta dalla grande dedizione dal presidente Francesco Siddi, capace di coordinare e promuovere iniziative con lo scopo di tenere sempre alta l’attenzione verso la sua squadra, un team che gli ha regalato parecchie soddisfazioni. Non tanto dal punto di vista dei risultati ma per i rapporti che è riuscito a creare assieme ad alcuni altri dirigenti. Ma Francesco, originario di Cagliari, non ha sempre vestito il colori del via Verdi. Infatti, quando è arrivato in Friuli, nel 1990, ha giocato con il Forcate dove è rimasto per otto anni. Solo dopo aver conosciuto Fabrizio Vignando, al tempo capitano del Via Verdi, ha deciso di cambiare casacca e passare con gli amici di Fiume Veneto. Una scelta che lo ha, col tempo, coinvolto fino ad assumere la massima carica dell’associazione.
Quest’anno gli am. Via Verdi festeggiano i 30 anni. Qual’è l’ingrediente vincente per avere questa longevità sportiva?
“La ricetta è di avere dei dirigenti che, con passione e dedizione, si impegnano per portare avanti il nostro progetto. Un gruppo di persone che non cedono di fronte alle difficoltà e credono in un gruppo che vuole far continuare la storia di Via Verdi ancora a lungo”.
Avete in programma qualche evento particolare per questa ricorrenza?
“Sì, il 28 maggio è programmata la festa dei trent’anni. In quella ricorrenza sarà ricordato uno dei nostri fondatori, Fabrizio Vignando, che ci ha lasciato nel 2014 e che per tanti anni è stato un grande protagonista nella nostra squadra”.
Ci sono giocatori/dirigenti rimasti dagli inizi?
“Sono Claudio Bortolussi e Denis Pascuttin. Persone che hanno sempre lottato per la nostra maglia con grande determinazione. A loro va un grande plauso”.
Curate anche la pagina Facebook: è un social che vi permette di…..
“Facebook è un bel mezzo per far conoscere la nostra realtà calcistica, ci permette di avere un po di visibilità, di poter esprimere la nostra opinione, di discutere pubblicamente con altre persone, di tenersi in contatto con atleti che hanno fatto parte della rosa, condividere le nostre iniziative. Sono social che, se usati con criterio, possono crearti delle opportunità. Noi cerchiamo di utilizzarlo all’occorrenza”.
Da qualche anno siete tra gli amatori della Lega Calcio Friuli Collinare. Che differenze avete trovato rispetto ai campionati che avete partecipato in precedenza?
“In poche parole direi l’organizzazione: ha un sistema semplice ma efficace”.
Dopo una prima fase altalenante ora siete inseriti nel girone Rincorsa. Con quali obiettivi scendete in campo?
“Non ci siamo posti nessuna meta. Intanto ci confrontiamo con le altre squadre con l’obiettivo di divertirci e dare il meglio delle nostre capacità, poi vedremo quello che il campo dirà”.
Quali sono i componenti della rosa più rappresentativi?
“Credo che tutti quelli che vestono la nostra maglia siano, per svariati motivi, emblematici anche se Alessandro Bortolussi, considerato che è il nostro cannoniere, è quello che ci rappresenta di più”.
Chi è il migliore nel terzo tempo?
“Il ruolo fondamentale nel terzo tempo lo svolge la cucina che è sempre presente dopo ogni allenamento e partita e li, credetemi, tutti danno il loro contributo”.
Qual è la squadra che, quest’anno, vi ha messo in particolare difficoltà?
“Sicuramente l’Arzene. Ha una rosa competitiva, di alto livello, con giocatori che danno del tu al pallone”.
Come presidente hai un sogno nel cassetto?
“Cercare di trasmettere a tutti i ragazzi della rosa lo spirito di gruppo, dentro e fuori dal campo, insegnandoli che il calcio è soprattutto gioia e divertimento. Sono sicuro che avere un unione d’intenti e un gruppo coeso, sia la linfa vitale per proseguire nel tempo”.