di PaCo
Correva il 1998 quando un gruppo di amici, provenienti da varie esperienze sportive, si avvicinano al calcio a 5, disciplina che, piano piano, li appassiona e li coinvolge. Le doti tecniche e la voglia di mettersi ancora in gioco ci sono per cui decidono di cominciare un nuovo percorso nei campionati FIGC. Ma l’età avanza, rimangono le buone qualità tecniche, l’impegno per gare e allenamenti diventa pesante e spesso si perde in brillantezza e continuità. Questi aspetti fanno propendere verso una soluzione amatoriale. Viene identificata la Lcfc e nel 2013, grazie alla volontà di Oscar Cussigh, Stefano Verzegnassi, Luca Pettena’ e Marco Tel (che quest’anno ha appeso le scarpette al chiodo), viene iscritta la nuova squadra. Tutti sono consapevoli di essere dei Peter Pan del pallone visto che, scherzosamente, si definiscono atleti eternamente giovani che sportivamente non mollano e non muoiono mai. Da qui la scelta di chiamarsi Highlander Torriana. Abbiamo intervistato uno dei fondatori, Oscar Cussigh.
Oscar, 5 vittorie in 6 gare, Mario Ferman in vetta alla classifica cannonieri e una serie di statistiche a voi favorevoli. Qual'è il segreto di questa squadra?
”Il nostro segreto è il gruppo. In campo ci aiutiamo sempre, i vecchi mettono più esperienza e i giovani forse più corsa. In campo cerchiamo di dare sempre il 100% rispettando sempre l’avversario”.
Siete alla prima stagione nel campionato amatori. Avete riscontrato differenze tecniche sostanzialirispetto al Friuli Collinare c5?
“Abbiamo fatto poche partite ma sicuramente posso dire che il livello è un po’ più basso. Probabilmente è dovuto al fatto che qui non ci sono i tesserati con altre federazioni, atleti che solitamente sono molto più allenati. Siamo passati a questo campionato perché abbiamo avuto qualche defezione e anche per l’età media della squadra. Giocare contro ragazzi allenati che puntano sulla performance fisica era diventato troppo impegnativo”.
Come qualità tecniche siete una delle favorite alla vittoria finale. E’ questo il vostro obiettivo stagionale?
“Fa piacere avere questa considerazione. In effetti le potenzialità ci sono e, anche se siamo in un contesto amatoriale, noi entriamo sempre in campo per vincere ogni partita”.
Quali sono le difficoltà organizzative che avete incontrato in questa stagione?
“Non abbiamo avuto problemi a livello organizzativo, il solo problema è l’incertezza data dalla situazione legata al covid. Quali sono i cosidetti senatori, quelli che seguono da più tempo il vostro progetto sportivo “ Gli attori principali che si occupano anche della parte organizzativa siamo io, Verzegnassi e Pettena’ (atleta che potrebbe ancora fare la differenza in categoria nonostante il passare degli anni). Ma non dimentichiamo ragazzi come Ferman o Germani, sempre pronti a dare una mano”.
Infine una domanda quasi filosofica: cos'è per voi il concetto di amatorialità?
“Creare un gruppo di amici che riesca a condividere una passione comune. Nel nostro caso il calcetto è un veicolo per stare insieme, fare attività fisica e rafforzare quell’amicizia condivisa anche fuori dal rettangolo di giuoco. Ma è anche raggiungere un obiettivo con l’aiuto di tutti. Un altro aspetto del concetto di amatorialità è rispettare sempre l’avversario, più o meno forte che sia“.