di Marco Bisiach
Ammettiamolo, i tifosi goriziani si erano abituati piuttosto bene in questa stagione, con una Pro Gorizia protagonista su tutti i fronti e, fino a poco tempo fa, imbattuta in Eccellenza, e una Juventina capolista nel girone B di Promozione, vittoriosa domenica dopo domenica. Ecco perché fa più effetto trovarsi a commentare un turno nel quale entrambe le big goriziane hanno dovuto assaggiare l’amaro sapore della sconfitta, in una giornata che, pur differente, ha proposto anche diverse assonanze. Due su tutte: il fatto che le sconfitte di Juve e Pro sono arrivate, in un sabato freddo e nerissimo, per mano di due ex, e la circostanza che tanto il 4-1 patito dalla Pro Gorizia a Sistiana quanto lo 0-1 subito dalla Juventina in casa dal Tolmezzo Carnia siano stati ko frutto di passaggi a vuoto, prestazioni negative, momenti di sbandamento di chi era abituato invece a non sbandare quasi mai.
Fa più male, nei modi, nella sostanza e negli effetti, la sconfitta della Pro Gorizia, su questo non ci piove. Un 4-1 senza discussioni che chiude definitivamente (ce ne fosse stato ancora il bisogno) ogni discorso relativo al primo posto ormai in mano al Torviscosa, ma al tempo stesso costringe i goriziani a guardarsi le spalle, e difendere il secondo posto dalla Virtus Corno in risalita costante, e lontana adesso solo 5 punti. La Pro Gorizia deve ritrovare il suo equilibrio, e tornare a blindare una porta che si è improvvisamente spalancata dopo essere rimasta chiusa a chiave per una vita. Erano appena nove i gol subiti nel girone d’andata, sono dieci in più adesso, arrivati tutti nelle ultime tre partite, coincise con due sconfitte e un pareggio conquistato in rimonta.
Il rovescio di sabato ha avuto un protagonista assoluto, e forse inatteso. Quel David Colja che proprio dal “suo” Sistiana Sesljan era arrivato alla Pro Gorizia con grandi aspettative nella stagione 2018/2019, sempre in Eccellenza, ma aveva lasciato il “Bearzot” senza riuscire mai a sbocciare in maglia biancoazzurra. Non certo una vendetta, adesso, la sua, ma non è difficile immaginare la soddisfazione di aver infilato in una volta sola addirittura una quaterna alla grande ex.
Guarda caso, in quella stagione 2018/2019 che vedeva Colja in maglia Pro, a poche centinaia di metri di distanza, in casa Juventina, si esibiva in biancorosso il centrocampista Andrea Romanelli. In Promozione, come oggi, solo che adesso la sua maglia è quella del Tolmezzo Carnia, e un suo gol sabato ha condannato proprio la Juventina e i suoi vecchi tifosi ad una sconfitta imprevista. Il destino e le fatiche di Forum Julii e, soprattutto, Ufm Monfalcone hanno fatto sì che il passo falso non costasse troppo alla squadra di Nicola Sepulcri, ancora prima nel girone B a pari punti con i cividalesi, ma resta il fatto che il ko contro i carnici è stato figlio probabilmente del primo vero passaggio a vuoto della “Juve” in questa stagione. Una partita sbagliata, nella quale bomber Lorenzo Selva e compagni non sono riusciti ad adeguarsi alla situazione di un match “sporco”, spezzettato, spigoloso e decisamente condizionato dalla Bora che ha spazzato il campo di via del Carso. Meglio, in questo, il Tolmezzo Carnia, più “cattivo”, sportivamente parlando, nei momenti decisivi della sfida.
E ora? Le cose, per la Juve e per la Pro, cambiano relativamente. Gli obiettivi restano gli stessi: i play off in cui giocarsi tutte le proprie carte per i biancoazzurri in Eccellenza, il sogno del salto di categoria per i biancorossi che guidano la classifica di Promozione. Gli schiaffi presi fanno male, se arrivano dagli ex ancor di più, ma possono diventare punto da cui ripartire. E in riva all’Isonzo, è proprio questo che hanno in mente di fare.