di Matteo Femia
E chi li ferma più? Tra Colli Orientali e Collio c’è chi ha iniziato il 2022 come una bottiglia di bollicine appena stappata: col botto. Stiamo parlando di due protagonisti del calcio nostrano, ragazzi le cui origini famigliari sono lontane dall’Italia ma che nel nostro Paese sono cresciuti tanto da parlare un italiano impeccabile. E oltre ad essere due splendidi esempi di come la multiculturalità possa arricchire le comunità e lo stesso mondo dello sport, sono due autentici trascinatori in campo per le proprie squadre.
Stiamo parlando di Valmir Gashi, bomber della Virtus Corno nel girone B di Eccellenza, e di Samba Sarr, centrocampista offensivo dell’Isontina primatista nel girone E di Seconda. Entrambi hanno disputato due partite in questo 2022, nelle quali sono andati entrambi a segno ogni volta. Certo, c’è una differenza sul tabellino: Gashi di reti ne ha realizzate cinque, di cui una alla Pro Cervignano e ben quattro in un colpo solo domenica nella prova di forza contro lo Zaule Rabuiese, battuto 4-3 dai virtussini proprio grazie alla giornata di grazia del proprio numero 9. Sarr invece si è limitato a far ballare la…Samba (ma ovviamente non è brasiliano, essendo originario della Mauritania) solo due volte in tutto, una alla Fortezza nel recupero della quattordicesima giornata e l’altra domenica nei sedicesimi di Coppa Regione al Tre Stelle. Ma oltre al gol c’è molto di più: Sarr contro la Fortezza ha creato l’azione che ha portato al rigore conquistato da Battistutta e fallito da Zejnuni, e ha pure procurato un’espulsione costringendo un avversario al fallo per fermarlo. Contro il Tre Stelle, poi, la solita quantità mista a qualità, la consueta generosità unita ad estro.
“Samba è un ragazzo in gambissima, disponibile e serio. Siamo davvero contenti di averlo con noi, lo inseguivamo da tempo” racconta il dt giallorossonero Luigi Pisani. Insomma, in poche parole: Sarr è il ritratto dell’uomo-squadra. Ciò che indubbiamente è anche Gashi, tanto forte quanto umile: domenica a fine partita dopo la quaterna allo Zaule Rabuiese si è schermito.
“Devo ringraziare la squadra, siamo un gruppo bellissimo – racconta Gashi – e a questa società io devo davvero tanto. Idoli? Sicuramente Ibrahimovic, non solo per come gioca ma anche perché alle spalle entrambi abbiamo avuto una storia personale difficile da ragazzi”.
Il sorriso di Gashi all’uscita dagli spogliatoi racconta molto dell’uomo: spiega che dietro ai tanti gol c’è la serenità della persona dopo aver superato tante avversità, e non a caso Valmir è una guida per i più giovani sotto il profilo non solo tecnico, ma anche e soprattutto umano. “Il segreto per fare bene – spiega – è uno solo: lavoro, lavoro, lavoro”. Quanto servono esempi come Gashi non solo sul campo di calcio, ma nella vita in generale. E allora, tra Colli Orientali e Collio, un brindisi va indubbiamente a chi dell’impegno e della serietà ha fatto la propria bandiera: alla vostra, Valmir e Samba.