Raggiungere una laurea è come vincere un campionato: impegno costante, fatica, rinunce, concentrazione, abnegazione. Tutti elementi che l’ingegner Fabrizio Pratolino, difensore del Torviscosa, ha utilizzato per conquistare la magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e l’Energia. Un risultato ottenuto nel 2020, in piena pandemia, e festeggiato qualche giorno fa sul prato della Dacia Arena Stadio Friuli.
“E’ stata una bella vittoria – conferma il centrale torrezuinese, classe 1994 -. Soprattutto nel periodo della pandemia si è rivelata un’immensa gioia“.
Dove nasce la passione per questa materia?
“L’iscrizione è stata abbastanza casuale. Quando giocavo alla Triestina, finite le superiori, ero indeciso e ho provato, dal momento che mi piacevano le materie scientifiche. Ho iniziato il percorso triennale in Ingegneria ambientale e, dal momento che non mi entusiasmava, ho deciso di convertire l’interesse su tematiche più legate all’industria. Mi sono iscritto a Udine alla facoltà di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio ed è andato tutto bene. Non so neppure io come sia nata questa passione: diciamo che l’appetito è venuto mangiando“.
Riesci a conciliare bene impegno professionale e sportivo?
“Ho dovuto fare molti sacrifici. Mi sono laureato a giugno 2020: scorsa settimana l’Università ha voluto festeggiare sul prato dello stadio a Udine tutti coloro che si sono laureati durante la pandemia. Fortunatamente, subito dopo la laurea, ho trovato un ottimo posto di lavoro e tuttora coniugo calcio e professione“.
Fortuna anche no…
“Io non credo molto alla fortuna: penso che ognuno abbia quello che si merita. La fortuna può essere una variabile in gioco, ma tanto dipende da quello che ognuno di noi ci mette in termini di impegno“.
Sensazioni sul calcare il manto erboso di una squadra di serie A?
“Non me lo sarei mai aspettato di celebrare una laurea in uno stadio da calcio: è stata una bella sorpresa. Si respirava una bella atmosfera: un misto tra la gioia per la laurea e la gioia di essere su un palcoscenico dove tanti vorrebbero essere protagonisti la domenica“.
A proposito di calcio giocato la domenica: il Torviscosa sta viaggiando a mille. Dove pensi che possiate arrivare?
“L’inizio non è stato dei migliori perché l’eliminazione dalla Coppa Italia, che era un nostro obiettivo stagionale, ci ha fatto male. Va detto che ci ha pure stimolato a capire cosa non sia funzionato per provare a fare ancora di più. La partenza del campionato è stata ottima, tre partite vinte, goleade, ma la stagione è ancora lunga. Non vogliamo comunque nasconderci: puntiamo ad arrivare tra le prime due del girone e qualificarci per la fase finale. Ci auspichiamo di arrivare fino in fondo e di uscirne vittoriosi: ci metteremo tutto quello che abbiamo. Dobbiamo ancora capire il nuovo format del campionato: di sicuro ci dà poco margine di errore ed è necessario sbagliare il minor numero di partite possibile durante il percorso“.
Prossimo match, domenica, giocherai da ex sul campo dell’Ancona Lumignacco. Che partita ci dobbiamo attendere dal Torviscosa?
“Lumignacco è in una fase non brillante e ci attendiamo una gara molto agguerrita da parte loro. Devono fare punti, così come noi: sarà una bella battaglia e che vinca il migliore. Ci tengo molto a fare bene da ex per la mia squadra“.