Presidente Ermes Canciani, mai come in questa stagione sportiva 2021/22 il concetto di ripartenza assume significati più ampi rispetto al solito.
“Sicuramente la ripartenza è importante, però ritengo sia ancora più importante la modalità di arrivo. Per due stagioni consecutive, le ultime due, siamo ripartiti con tanto entusiasmo e desiderio e, purtroppo, per colpe non nostre ci siamo dovuti fermare di fronte alla pandemia. Ora partiamo con una consapevolezza diversa, con strumenti ulteriori come il vaccino e i tamponi e ci auguriamo che, con il rispetto delle regole da parte di tutti, si possa arrivare finalmente alla conclusione di un campionato, nelle varie categorie“.
Tutti hanno compreso l’importanza di rispettare le regole?
“Il feedback è sicuramente positivo, ma non direi molto positivo. Abbiamo ancora qualche episodio sporadico e qualche situazione particolare. Soprattutto, abbiamo notato in alcune realtà un po’ di leggerezza. Invito tutti a non sottovalutare eventuali colpi di coda della pandemia e quindi qualche sacca o bolla di ulteriore contagio. Stiamo attenti tutti, verificando ogni varia situazione e cerchiamo di avere a cuore la nostra salute e la salute dei nostri cari“.
Nel presentare la ripartenza abbiamo preso in prestito una citazione del libro “Caccia a Ottobre Rosso” di Tom Clancy: ogni tanto, una rivoluzione è salutare. Possiamo pensare che la rivoluzione determinata dal covid possa darci l’opportunità di ripartire su basi più efficienti, diverse, più solide, certamente positive?
“Volentieri avrei fatto a meno di una rivoluzione! Purtroppo, non dipende da noi, l’abbiamo piuttosto subita e dobbiamo cercare di trarre dalla situazione negativa degli insegnamenti positivi. Diciamo che possiamo provare a tirar fuori da un dramma quel che esiste di buono, se esiste. La prima cosa alla quale penso è riportare i ragazzi negli impianti, ripristinare la socialità e il gioco. Inoltre, mi sarei aspettato un ritorno al dilettantismo vero, invece sento ancora notizie di alcuni rimborsi spese decisamente esagerati per le categorie nelle quali i giocatori militano. Pur non entrando nelle tasche dei presidenti, ho cercato di far capire che il nostro non è un calcio professionistico, quanto piuttosto di coloro che sono dilettanti e giocano, appunto, per diletto e passione. Durante l’estate ci sono stati alcuni casi che mi fanno pensare: l’appello che rivolgo ai miei presidenti e fare attenzione ai conti economici delle società“.
La cura dei settori giovanili è la strada migliore da percorrere?
“In questo momento sono ad Aquileia a un evento dedicato ai più piccoli, pulcini che giocano calcio a 5, con tanti genitori a seguire, un bell’ambiente e nel rispetto delle regole. Ripeteremo l’evento anche a Lignano Sabbiadoro e proveremo a replicare anche a Trieste e Pordenone: è un bellissimo modo di riportare i nostri ragazzi a giocare al pallone. Il vero problema dei vivai, in questo momento, è il saldo negativo nel numero di società iscritte: una ventina in meno. Se, a questo, aggiungiamo che lo scorso anno abbiamo avuto una contrazione dei tesserati e che a livello nazionale ci sono circa 250mila individui in meno tra coloro che giocano a calcio, allora suona il campanello d’allarme sul nostro modo di agire. Serve essere più accattivanti e meno burocrati, serve lasciare spazio al gioco e non alle complicazioni. In questo caso, però, inevitabilmente ci scontriamo con la situazione sanitaria e con la necessità di rispettare regole stringenti per la prevenzione contro il covid“.
Il progetto CalcioFvgLive riparte per dare risonanza e grancassa mediatica a tutti questi argomenti: quale il messaggio che il Presidente della LND FVG Ermes Canciani vuole dare al mondo del calcio regionale?
“Ringrazio i media e il lavoro che stanno svolgendo in nome e per conto delle società dilettantistiche del Friuli Venezia Giulia. Inutile fare cose importanti, se poi non vengono portate a conoscenza del pubblico. Per quanto riguarda i Campionati, che iniziano dopo il ricco antipasto delle Coppe, che sono andate bene, riprendiamoci la nostra passione, riconquistiamo la nostra vita perché veniamo da due anni nei quali siamo stati chiusi. Però, se vogliamo ritornare a vivere, ricordiamoci che dobbiamo farlo nel rispetto delle regole. Se lo faremo tutti, ne verremo fuori“.