di MASSIMO DI CENTA
Leonardo Saccon, portiere della Spal Cordovado è di sicuro il personaggio del momento nel panorama del calcio dilettantistico friulano. Il ragazzo, maggiorenne da gennaio, è stato infatti convocato da Giuliano Giannichedda nella Rappresentativa Under 18 della L.N.D. per lo stage che si è svolto presso il Centro di Tirrenia in provincia di Pisa. La chiamata sarà stata sicuramente molto utile per smaltire la delusione patita dopo la pesante sconfitta che la sua Spal ha subito nella gara di andata della semifinale play off contro il Torviscosa. Approfondiamo allora la conoscenza di Leonardo, iniziando a raccontare la sua carriera che si sviluppa in otto anni nel Pordenone, prosegue poi per quattro a Udine, prima di approdare, ad inizio stagione, nella Spal Cordovado. Il fatto di giocare a 18 anni titolare in una squadra d’Eccellenza dice mole cose sulle sue qualità. Gli addetti ai lavori (soprattutto gli specialisti del ruolo) hanno sottolineato a più riprese le sue qualità e naturalmente anche gli aspetti in cui dovrà migliorare: bravissimo con i piedi (un fondamentale che sta diventando imprescindibile per i portieri) e reattivo tra i pali, sta lavorando molto per quanto riguarda le uscite: migliorare tempi e valutazione delle traiettorie nelle uscite alte, mentre per quanto riguarda le uscite basse è molto coraggioso. Qualche eccesso di sicurezza, ogni tanto, andrà sicuramente ridimensionato, ma, insomma, il bagaglio tecnico è di quelli importanti. Un bagaglio tecnico alla cui formazione hanno contribuito in maniera decisiva due top per quanto riguarda la preparazione dei numeri uno, vale a dire Werner Tomasin e Max Sellan: sono loro, secondo Saccon, quelli che hanno saputo trasmettergli non solo le qualità tecniche ma anche i risvolti psicologici nell’interpretazione del ruolo. Una spinta decisiva alle convinzioni del ragazzo l’ha data anche Max Rossi, tecnico della Spal Cordovado, che lo ha promosso titolare dopo un avvio in cui era partito da dodicesimo: la fiducia del tecnico, evidentemente, ha rappresentato un’ ulteriore spinta nella crescita del ragazzo.
Proveniente da una famiglia in cui l’attività sportiva ha sempre avuto una grande importanza, Leonardo ha saputo fare tesoro dei consigli di papà Lorenzo, che lo ha sempre spronato per quanto riguarda la pratica agonistica in generale, con particolare attenzione a nuoto e atletica. Ma anche mamma Anna ha saputo contribuire a coltivare questa passione, sobbarcandosi l’onere di accompagnare i figli (Leonardo ha altri due fratelli) alle sedute di allenamento o alle partite.
Per quanto riguarda il futuro, le idee sono abbastanza chiare: attualmente frequenta l’Istituto agrario di Spilimbergo, ma nella sua testa c’è un obiettivo ben preciso: quello di diventare calciatore. Allo studio sulla coltivazione dei campi preferisce, insomma, pensare ai campi verdi, quelli in cui, al momento, sta seminando il suo sogno.