È del Glemone l’impresa di giornata in Seconda categoria: la formazione di Massimo Pittoni infatti ha strappato un punto inaspettato in casa del San Daniele, squadra in lotta per la promozione nel girone B. Un risultato che ha fatto scalpore, non c’è che dire, ma che ha una sua logica, a quanto dice il tecnico dei gemonesi. Lo abbiamo interpellato in proposito, chiedendogli se questo pareggio vada catalogato come uno di quegli eventi imponderabili che a volte succedono.
«A mio modo di vedere – dice Pittoni – il risultato è più che giusto. Guardando la classifica è normale che venga da pensare all’imponderabilità del pallone. Ma credo di essere oggettivo nell’affermare che il campo, alla fine, ha espresso un verdetto assolutamente equo».
Raccontaci come è andata, allora.
«L’inizio è stato terribile: dopo pochi minuti eravamo già sotto e credevo che i miei ragazzi potessero in qualche modo crollare. Poi abbiamo avuto una palla gol piuttosto nitida e questo ci ha dato coraggio, perché abbiamo iniziato a giocare davvero in modo convincente. Un rigore inesistente (e lo affermo con estrema franchezza) ha permesso al San Daniele di raddoppiare prime della fine del tempo».
Cosa hai detto negli spogliatoi, nell’intervallo, ai tuoi giocatori.
«In realtà non c’era bisogno di dire molto, li ho visti belli carichi e soprattutto “arrabbiati” per quel rigore. Ho fatto leva sul loro orgoglio, sulla loro capacità di reagire ed infatti nel secondo tempo abbiamo ulteriormente alzato il tono della nostra prestazione. In verità li avevo visti bene anche la domenica precedente quando avevamo perso in casa in maniera immeritata col Valeriano Pinzano».
L’uno due del giovane Collini, insomma, è stato la logica conseguenza di una partita ben giocata?
«Credo proprio di sì: ci hanno messo una voglia, una grinta ed una determinazione quasi feroce ad arrivare per primi sulla palla. Stavamo bene, insomma, e il pareggio, ripeto, è stato strameritato».
Mister, ma non è che ci abbia messo qualcosa di suo anche il San Daniele?…
«Loro sono una grande squadra, magari andare al riposo sul doppio vantaggio potrebbe averli condizionati, ma ribadisco che tanto è davvero merito nostro».
La vostra è una risposta importante a chi dice che chi non ha niente da chiedere alla classifica vada in campo senza voglia.
«Non è semplice tenere sul pezzo una squadra che non ha obiettivi, ma io dai miei pretendo sempre impegno e serietà. Ho voglia di lavorare in prospettiva, con uno sguardo alla prossima stagione. Crearsi una mentalità richiede un processo lungo ed una continua ricerca di migliorarsi, anche quando non si hanno obiettivi immediati, Anzi, per rassicurare il San Daniele, garantisco fin da adesso che ci metteremo lo stesso impegno da qui alla fine, anche quando giocheremo col Cussignacco …».