di Marco Bisiach
La Pro Gorizia riapre il libro della sua storia lunga ormai quasi cent’anni, e ha la penna in mano. Sogna che l’inchiostro possa vergare a caratteri dorati una nuova, splendida pagina, raccontando magari di una coppa sollevata al cielo di Lignano. Qui, allo stato “Teghil”, si giocherà sabato pomeriggio la finalissima della Coppa Italia d’Eccellenza 2021-2022, e a contendere il successo ai padroni di casa del Brian Lignano appena sbarazzatisi del Tamai sarà proprio la Pro di mister Fabio Franti, reduce dal doppio 1-0 in semifinale all’Ancona Lumignacco. Il secondo, domenica, griffato da Mattia Samotti su assist di Jacopo Grion.
La Pro Gorizia vola, vola sulle ali di un percorso netto nel torneo, fatto di sei vittorie in altrettante uscite, con la bellezza di 18 gol fatti e la miseria di 2 subiti, quando era ancora estate, quando si giocava nel gironcino. Quando, guarda caso, l’avversario era proprio il Brian Lignano.
La sfida di sabato è futuro, per quanto prossimo e vicino, ma se il presente è quello di una squadra che pare davvero avere tutte le carte in regola per tornare a imporsi in una manifestazione importante, è impossibile nel caso di una società blasonata come quella biancoazzurra non volgersi anche per un attimo al passato, per ricordare ciò che è stato, e che ha le sembianze di quel che potrà essere. Quella contro il Brian Lignano di sabato sarà la quarta finale di Coppa della storia della Pro Gorizia, e per scoprirlo basta sfogliare a ritroso quello stesso libro che in questo momento mister Fabio Franti e i suoi ragazzi tengono tra le mani, con la penna in mano, così desiderosi di mettersi a scrivere. Le prime due arrivarono al tramonto degli anni Novanta, e la coppa era quella unica dei Dilettanti. Il 6 gennaio 1998, a Torviscosa, la Pro Gorizia di Carlo Zilli affrontò la Sacilese di Ermanno Tomei, che si imposte per 1-0 beffando i goriziani. Che, però, si rifecero con gli interessi nella stagione successiva, superando con lo stesso punteggio e con un gol di Drioli la Cormonese nella finale tutta isontina dell’edizione 1998-1999.
Fu l’anno del celebre “triplete” biancoazzurro (quando di triplete, in fondo, ancora nessuno parlava), visto che oltre alla Coppa arrivarono anche la Supercoppa regionale e soprattutto l’ultimo titolo di Eccellenza della storia della Pro Gorizia. Che due decadi dopo, e siamo al 14 gennaio 2018, si ripresentò in una finalissima, questa volta addirittura in casa, ospitando al “Bearzot” la Pro Cervignano per l’ultimo atto della Coppa di Promozione. Un “triplete” mancato, in questo caso, perché il trofeo finì ai rigori ai gialloblù di Gianni Tortolo, e i goriziani di Enrico Coceani si dovettero accontentare, si fa per dire, di vincere il campionato e la Supercoppa. In quella squadra giocavano anche Antonino Catania, che con le stampelle sottobraccio e il ginocchio in attesa di guarigione seguirà i suoi stavolta dalla tribuna, e Luca Piscopo, che invece sarà in campo. Anche lui con la famosa penna in mano, per provare a cancellare con un tratto deciso quell’amarezza, e mettere invece la firma sotto quella che sarebbe la prima Coppa della Pro Gorizia del nuovo millennio.