di MASSIMO DI CENTA
C’è un giovane importante nel Chions, secondo in classifica nel girone A dell’Eccellenza. Parliamo di Stefano Trentin, 19 anni compiuti lo scorso maggio, un passato già notevole ed un futuro pieno di ambizioni. Stefano ha trascorso 8 anni nel settore giovanile del Pordenone ed è stato capitano anche della formazione Primavera, prima di approdare in serie D all’Arzignano e poi al Lumezzane. Un infortunio (operazione ai legamenti della caviglia) ne ha rallentato l’evoluzione ma ora è pronto a ripartire dal Chions, squadra scelta per ragioni anagrafiche e affettive: papà Alessandro, infatti, ha militato a lungo nel settore giovanile gialloblu prima di approdare in prima squadra, in Promozione, ma ha dovuto abbandonare il calcio per un infortunio. Ma la passione che aveva dentro è riuscita a trasmetterla al figlio che infatti è cresciuto a pane e pallone. Il ragazzo nasce centrale di difesa, poi, lo spostamento sulla corsia laterale sinistra, anche perché gli allenatori per il ruolo di centrale preferiscono affidarsi all’esperienza. L’abitudine di giocare al centro gli ha lasciato in eredità buoni fondamentali di difensore, ma il cambio di ruolo gli ha garantito un’evoluzione tattica da non sottovalutare: sull’out può garantire tenuta difensiva e spinta. Usa entrambi i piedi (anche se preferisce il destro) e la tecnica di base è decisamente di qualità sopra la media. A dispetto dei suoi 19 anni, poi, dimostra una personalità non così scontata in relazione all’età. I margini di miglioramento riguardano soprattutto il gioco aereo ed una tenuta fisica ancora da ottimizzare. E proprio su questo lavora Stefano, curando la forma con lunghe sedute in palestra e stando molto attento all’alimentazione. Determinanti per la sua evoluzione calcistica sono stati, ai tempi del Pordenone, Stefano Daniel (attualmente nel settore giovanile dell’Udinese) e Gianluigi Pillin, col quale conquistò il titolo nazionale con gli Under 17.
Visto il passato così carico di premesse, verrebbe da chiedersi se per Stefano giocare nel Chions non rappresenti un ridimensionamento. È lui stesso però a smentire la cosa, affermando che questa scelta è stata ponderata, anche per rimettersi in forma dopo l’intervento alla caviglia.
Per quanto riguarda il modello da seguire non ha dubbi: è Sergio Ramos il suo riferimento, per il fatto di avere tutte le caratteristiche adatte ad un difensore nel calcio moderno. Piedi da centrocampista, abilità e concentrazione nella fase difensiva e quel colpo di testa che spesso è risultato decisivo nella carriera dell’ex Real Madrid.
Il futuro? Per quanto riguarda il calcio le idee sono quelle di salire di categoria, mentre nella vita privata è indeciso, una volta terminati gli studi di ragioneria, se sfruttare il diploma o cambiare totalmente strada e scegliere di laurearsi in psicologia.