di Matteo Femia
Quando giocare in 10 non è un Inferno, bensì un gran dolce Purgatorio. E’ questo il titolo di una domenica in cui il debutto di tre squadre isontine in campionato è stato contraddistinto dall’aver giocato meglio con l’uomo in meno che in undici. Si, perché la strana storia di questo inizio stagione è che Mossa, Fortezza e Audax hanno disputato un’ottima partita pur dovendo sostenere buona parte del proprio debutto con forze inferiori rispetto agli avversari. L’unica a cui è andata ugualmente male è stata l’Audax, che nella propria partita valida per il girone C di Prima categoria contro la Cormonese non è riuscita a recuperare dopo aver subito l’1-0 proprio nell’occasione in cui il proprio portiere Bertulin si è fatto espellere, pare per un atteggiamento non gradito dal direttore di gara Ambrosio di Pordenone: si era agli albori del secondo tempo, giocato però da quel momento con il coltello tra i denti dagli uomini di mister Tunini, andati almeno in un paio di volte vicini ad un pareggio che non sarebbe stato immeritato. Un super Sorci ha però negato un eurogol a Lutman, il migliore dei biancorossi, che non sono quindi riusciti a sfondare il muro grigiorosso su cui si ergeva stentoreo il centrale difensivo Montina. E’ andata meglio invece a Mossa e Fortezza nel girone E di Seconda categoria: i biancazzurri, pur con l’uomo in meno per più di un’ora, hanno saputo mettere in difficoltà nel derby il Piedimonte, traghettando in porto uno 0-0 che, viste le circostanze, può far morale, mentre i gradiscani sono riusciti a restare aggrappati all’1-1 nonostante l’inferiorità numerica per buona parte del match, passando indenni anche dalle forche caudine di un rigore fallito dall’avversario Villanova. E per restare in tema di match che paiono un Inferno, c’è addirittura chi è riuscito a trasformare le fiamme della sconfitta in un Paradiso di gioia: è accaduto in Eccellenza, dove la Pro Gorizia si è affidata alla classe dei fratelli Grion per avere la meglio di un Lumignacco capace di andare in vantaggio ad inizio ripresa con una doppietta dell’indiavolato ex Pillon. Nel dantesco 4-3 finale l’impronta decisiva è stata infatti di Jacopo Grion, autore di una tripletta su punizione, e del fratello Elia, autore della quarta marcatura goriziana.
Insomma, l’insegnamento che arriva dalle rive dell’Isonzo dopo questa prima rocambolesca giornata è: non lasciate ogni speranza, o voi che ch’entrate in difficoltà. Il Sommo Poeta sarà sicuramente d’accordo.