È ancora un centrocampista il protagonista della nostra rubrica: questa settimana parliamo di Enrico Greca, 20 anni compiuti lo scorso 2 febbraio, mezzala alla corte di Pino Cortiula alla Pro Fagagna.Giocatore di grinta e temperamento, ma anche di qualità, visto che la base tecnica è di prim’ordine e l’uso di entrambi i piedi (anche se sul sinistro c’è ancora da lavorare) gli consente svariate soluzioni. La troppa generosità a volte lo porta a strafare e qualcosa è senz’altro da rivedere sulla gestione delle risorse fisiche nell’arco dei 90’, anche se riesce a garantire comunque le adeguate coperture in fase di interdizione. Le caratteristiche di combattente saranno particolarmente apprezzate dal suo attuale tecnico Pino Cortiula, uno che pretende sempre dalle sue squadre intensità agonistica. Il calcio è sempre stata una passione importante per lui, iniziata fin dai tempi dell’asilo, il periodo delle prime partitelle, prima di iniziare la sua carriera vera e propria, che prende l’avvio nelle fila della Pasianese.
Un periodo all’Udinese Academy e poi l’avventura al Donatello, fino alla categoria Allievi. L’esordio in una prima squadra avviene nel Flaibano (quando era un punto di forza della formazione Juniores). Infine, l’arrivo alla Pro Fagagna.
Per quanto riguarda il rapporto con gli allenatori non ha mai avuto grossi problemi ma ricorda con particolare piacere Igor Bric e Andrea Bruno. Di Bric sottolinea la grande capacità che aveva di insistere sul perfezionamento della forma fisica per esprimere quella cattiveria agonistica imprescindibile in un calcio dove l’aspetto caratteriale diventa un elemento imprescindibile. Di Bruno invece rammenta la bontà del rapporto che era umano prima ancora che tecnico. Parole di grande ammirazione anche per Patrick Bertino, ai tempi delle convocazioni in Rappresentativa: si trovava molto a suo agio nel modulo proposto dal mister, che prevedeva la costruzione della manovra da dietro per poi sviluppare calcio in verticale, un sistema di gioco che prevedeva la partecipazione assidua e costante agli uomini di centrocampo.
In famiglia hanno sempre assecondato la sua passione per il calcio: papà Luigi ha trascorsi nel calcio amatoriale e lo ha sempre seguito, dispensando consigli più per quanto riguarda l’aspetto comportamentale che quello tecnico. Di mamma Antonella dice che di calcio capisce poco ma difficilmente perde una partita in cui è impegnato Enrico, mentre la sorella Francesca, dopo un’esperienza nella pallavolo, non è molto interessata allo sport.
Questo lungo periodo di stop non sicuramente scalfito la voglia di giocare: lunghe sedute di allenamento individuale per mantenere la forma fisica, determinante, secondo lui, per potersi ripresentare quando finalmente si potrà giocare di nuovo. Intanto, insomma, si mantiene in buona condizione anche perché poi basteranno un paio di settimane col pallone per riprendere confidenza col gesto tecnico.
Tifoso milanista, ricorda le giocate di Kakà e Ronaldinho per la cifra tecnica che i due brasiliani sapevano esprimere, mentre attualmente il suo preferito è Messi, uno che ama pensare calcio in verticale.
L’extra calcio riguarda gli amici, i compagni di squadra e gli studi: è iscritto alla facoltà di ingegneria civile presso l’Università di Udine.