ALBERTO NICOLOSO E LE RAGIONI DELLA BUJESE

di MASSIMO DI CENTA

Dopo l’intervista a Mario Chiementin, Alberto Nicoloso (nella foto di copertina), direttore sportivo del sodalizio granata, ha voluto giustamente dire la sua a proposito dell’esonero del tecnico tolmezzino.

«Comprendo l’ amarezza del mister Chiementin – ci dice Nicoloso – e posso garantire che lo siamo anche noi. Di certo non siamo contenti dell’epilogo, anche perché essere arrivati a questa conclusione rappresenta in primis una sconfitta nostra come società. In seguito ai numerosi articoli ed interviste a Chiementin, ci tenevo a dire la mia, a nome della Società, in quanto è trapelato un messaggio di una società assente che non posso trascurare. La Bujese è una società solida, che ha superato i 60 anni di storia e merita un po’ più di rispetto o perlomeno non voglio che si dia adito a pensare che siamo una società allo sbando. Ogni domenica al campo ci sono 12 o 15 persone (tra dirigenti e accompagnatori) che, spinti dalla sola passione per lo sport, attaccamento alla maglia e conseguentemente al paese (a Buja siamo piuttosto campanilisti) si danno da fare e danno il loro supporto e tempo per cercare di non far mancar nulla ai propri giocatori, agli ospiti ed agli spettatori. Certo non siamo perfetti, ma neanche gli ultimi arrivati …».

Probabilmente il mister non ha avuto a disposizione la rosa che avrebbe voluto.

«Nego il fatto che la società non si sia ben disposta nei confronti dell’allenatore. Il sottoscritto e Daniele Lirussi (direttore sportivo insieme a me), durante il periodo estivo, sono stati quotidianamente in contatto con il mister per condividere le mosse di mercato e siamo certi di avergli messo a disposizione una squadra di tutto rispetto. Probabilmente ha ragione nel dire che non c’è mai stato questo gran feeling, ma sono del parere che qualsiasi tipo di rapporto si debba costruire in maniera reciproca e non unilateralmente, dunque, probabilmente non dobbiamo essere gli unici a fare “mea culpa”».

La Bujese veniva comunque da una stagione, quella passata, non propriamente esaltante.

«Non comprendo durante le interviste il perché dei continui riferimenti alla passata stagione in cui la squadra ha fatto solo 2 punti. La squadra e le condizioni rispetto alla passata stagione sono parecchi o cambiate, la rosa è costituita da metà giocatori nuovi rispetto all’anno scorso, l’altra metà invece, “i vecchi”, meritano comunque il rispetto per aver conquistato e affrontato un campionato (in seguito ad un ripescaggio) in una categoria che non affrontavamo da quasi 20 animo pertanto guardare comunque e il lato positivo della cosa, senza cercare né tanto meno dare giustificazioni. I motivi dell’esonero sono principalmente dettati dai risultati, accompagnati probabilmente come già detto prima, da un feeling purtroppo mai nato, che ci ha portato ad analizzare il proseguo del campionato in modo non molto positivo. In campionato abbiamo perso 4 partite su 5, laddove 3 di queste 4 sconfitte, possiamo dire serenamente (anche perché confermate dgli avversari nel post partita), erano partite in pieno controllo, di quelle che solitamente anche se pareggi ti resta l’amaro in bocca per non aver conquistato l’intero bottino. Credo che la fortuna e la sfortuna siano componenti importanti, ma non possono essere le uniche scusanti. Attenzione, non voglio scaricare le colpe sul tecnico e sul suo vice che confermo hanno lavorato col massimo dell’impegno e della serietà ma evidentemente qualcosa non ha funzionato ed abbiamo ritenuto che questa decisione fosse quella giusta da prendere».

E sulle voci che circolano sul fatto che Chiementin abbia pagato il fatto di essere carnico, cosa ci dici?

«L’ insinuazione che questo scarso feeling fosse legato alle sue origini carniche mi fa proprio ridere. Voglio ricordare che, qualche hanno fa , un allenatore di nome Ivan Veritti ha allenato la Bujese per 2 stagioni, vincendo anche una coppa regione e nonostante le nostre strade si siano separate, i rapporto con tutta la società, continua ad essere ottimo. Dunque sfatiamo subito il mito che a Buja ce l’abbiamo coi carnici».

E i rapporti tra collaboratori e presidente come vanno?

Cancelliamo subito ogni dubbio sul rapporto tra la società ed il Presidente Olindo Peretto. Con il presidente abbiamo un ottimo rapporto e ci confrontiamo su tutto. Peretto è un motore trainante

di questa società. E’ una macchina da guerra, è normale che agli occhi della gente possa sembrare che faccia tutto lui, perché effettivamente è ovunque, ma posso assicurare, e lo può confermare anche lui, che formiamo una bella squadra, affiatata e remiamo nella stessa direzione».

Chi siederà sulla panchina della Bujese alla ripresa?

«Non chiedetemi ancora chi sarà il nuovo allenatore perché ancora non lo sappiamo. Ci stiamo ragionando e purtroppo o per fortuna ad oggi il tempo è dalla nostra parte».